Corea: Seul lancia il suo primo satellite-spia

 

Con un razzo SpaceX Falcon 9 decollato dalla base spaziale americana di Vandenberg (California), la Corea del Sud ha lanciato il 2 dicembre il suo primo satellite militare da osservazione della terra inseguendo la rivale Pyongyang che ha lanciato il 21 novembre il suo primo satellite, Malligyong-1, la scorsa settimana dopo due tentativi falliti.

Seul prevede di lanciare altri quattro satelliti spia entro la fine del 2025 per rafforzare la sua capacità di sorveglianza sul Nord. Impostato in orbita tra i 400 e i 600 chilometri dalla Terra, il satellite di Seul è in grado di rilevare un oggetto fino ai 30 centimetri, secondo l’agenzia di stampa Yonhap.

Il 1° dicembre la Corea del Sud ha imposto sanzioni unilaterali contro 11 cittadini nordcoreani coinvolti nello sviluppo di satelliti e missili balistici, in risposta al lancio del Malligyong-1.

Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Seul. Le sanzioni si applicano a Ri Chul-ju, vicedirettore della dell’Amministrazione nazionale di tecnologia aerospaziale (Nata), Kim In-bum, Ko Kwan-yong e Choe Myong-su – tutti dipendenti della stessa agenzia, che ha guidato il progetto di costruzione e lancio del satellite da ricognizione Malligyong-1 e del razzo Chollima-1 – e Kang Son, un manager dello stabilimento di macchinari di Ryongsong. Figurano nella lista anche il generale Kim Chun-kyo dell’Esercito popolare coreano, Choi Il-hwan e Choi Myong-chol, entrambi vicedirettori del Dipartimento dell’industria delle munizioni e Jin Su-nam, noto anche come Sin Kyu-nam, segretario di stanza nell’ambasciata nordcoreana in Russia. Le sanzioni di applicano anche a Kim Yong-hwan, capo dell’Istituto di ricerca 727, e Choi Byong-wan, direttore della fabbrica di macchine di Taesung. Sono accusati di coinvolgimento nella ricerca e nello sviluppo di missili balistici.

Pyongyang ha risposto indirettamente il giorno successivo quando il ministero della Difesa ha reso noto che la Corea del Nord considererà i tentativi degli Stati Uniti di neutralizzare il Malligyong-1 come una dichiarazione di guerra e potrebbe rispondere con azioni simili.

Il riferimento è a una dichiarazione di Sheryll Klinkel, portavoce del Comando spaziale degli Stati Uniti (US Space Command), apparsa su “Radio Free Asia”, secondo la quale esistono “una varietà di mezzi” per inibire le capacità di un avversario nello spazio

Ieri l’agenzia di stampa KCNA ha ufficializzato la costituzione di una struttura destinata a gestire l’operatività del satellite come organizzazione di intelligence militare indipendente e riferirà al “dipartimento esecutivo permanente competente della Commissione militare centrale del Partito del lavoro”, il partito al potere. Si tratterebbe quindi di un’agenzia d’intelligence satellitare come lo statunitense National Reconnaissance Office (NRO) che dipende dal Pentagono.

Il ministero degli Esteri nordcoreano ha ribadito che “è diritto sovrano della Corea del Nord difendere fermamente la sovranità, la sicurezza e gli interessi dello Stato dall’invasione di forze ostili” e che applicherà’ contromisure agli individui e alle entità degli Stati Uniti e di forze alleate coinvolte nelle politiche sanzionatorie.

Foto KARI

 

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