Via libera alla vendita di F-16V alla Turchia e F-35A alla Grecia che guarda alle fregate Constellation  

 

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha approvato la vendita di 40 aerei da combattimento Lockheed Martin F-16V Viper (32 F-16 C Block 70 e 8 F-16 D Block 70) alla Turchia che ammodernerà anche 79 dei suoi F-16 più vecchi portandoli alla configurazione V per un valore stimato in 23 miliardi di dollari.

Lo ha reso noto il 26 gennaio la Defense Security Cooperation Agency (DSCA) che ha consegnato la certificazione richiesta notificando al Congresso la possibile vendita da tempo attesa da Ankara che schiera 240 F-16C/D (86 biposto) di cui 117 aggiornati allo standard Block 50+ in gran parte prodotti in Turchia dalla TAI nell’ambito dei 4 programmi Peace Onyx: i nuovi Viper rimpiazzeranno i velivoli più vecchi entrati in servizio dal 1987.

Il via libera all’acquisto dei nuovi velivoli e all’ammodernamento di parte della flotta di vecchi F-16 è giunto da Washington (non a caso) poche ore dopo che la Turchia ha ratificato l’adesione della Svezia alla NATO, iniziativa determinata dalle forti pressioni statunitensi: in seguito alla decisione di Ankara di rimuovere ogni riserva all’adesione di Stoccolma anche i diversi membri del Congresso che avevano finora ostacolato la fornitura dei Viper alle forze aeree turche hanno ritirato le obiezioni.

Il pacchetto include equipaggiamenti, supporto logistico, 48 motori F110-GE-129D, 149 AN/APG-83 Active Electronically Scanned Array (AESA) Scalable Agile Beam Radar (SABR) e una grande quantità di armamenti che includono 952 missili aria-aria a medio raggio AMRAAM)AIM-120C-8, 864 bombe di piccolo diametro GBU-39/B, 96 missili anti-radiazioni ad alta velocità AGM-88B (HARM), 96 missili guidati anti-radiazioni avanzati AGM-88E (AARGM); 401 missili Sidewinder AIM-9X Block II; 850 kit KMU-556 per munizioni ad attacco diretto (JDAM) per GBU-31, 200 kit JDAM KMU-557 per GBU-31v3 e 384 kit JDAM KMU-559 per GBU-32; 3 kit JDAM KMU-572 per GBU-38 (a questo link la lista completa delle forniture).

Sempre a proposito di “casualità”, lo stesso 26 gennaio la DSCA ha annunciato l’approvazione anche della vendita alla Grecia di 40 aerei da combattimento Lockheed Martin F-35A con relative attrezzature e supporto per un costo stimato di 8,6 dollari miliardi, anche se il ministro della Difesa greco Nikos Dendias ha detto il 29 gennaio che devono ancora essere discussi i dettagli, compreso il costo finale dell’acquisizione.

Il pacchetto include 42 motori Pratt & Whitney F135-PW-100, altre dotazioni, addestramento (a questo link la lista completa) ma non armamenti.

La DSCA precisa che “l’F-35 compenserà la crescente obsolescenza di altri velivoli dell’aeronautica ellenica come l’F-4 e il Mirage 2000 ma “non altererà l’equilibrio militare di base nella regione”, anche se negli anni scorsi gli Stati Uniti hanno negato alla rivale Turchia l’acquisto dei 100 F-35A previsti dopo che Ankara aveva deciso di acquisire i sistemi di difesa aerea a lungo raggio russi S-400.

Il 29 gennaio il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha definito questo sviluppo “una conferma tangibile che una politica estera credibile e dinamica può avere un impatto molto significativo sul futuro rafforzamento del Paese, soprattutto sul rafforzamento della sua capacità deterrente” e “conferma la profondità strategica delle relazioni tra Stati Uniti e Grecia”.

I rapporti sempre più saldi tra Atene e Washington vanno del resto oltre la fornitura degli F-35 e includono l’apertura di una base navale statunitense nel porto di Alessandropoli (a ridosso del confine turco) e la cessione di equipaggiamenti surplus delle forze armate statunitensi (Excess Defense Articles – EDA).che compenseranno la decisione greca di fornire all’Ucraina veicoli ed armamenti di tipo russo/sovietico disponibili nei magazzini.

Dagli USA sono in arrivo 4 fregate tipo Littoral Combat Ship (LCS) ex US Navy, 3 motovedette classe Protector ex US Coast Guard, motori per i vecchi aerei da pattugliamento marittimo P-3B Orion, 2 aerei da trasporto C-130H ex USAF (in attesa di Hercules nella più recente versione C-130J), alcune vecchie aerocisterne KC-135 ex USAF, decine di veicoli protetti MRAP e 60 cingolati da combattimento M2 Bradley ex US Army (che ne ha recentemente ceduti anche a Croazia e Ucraina).

Ma il programma greco-statunitense certamente più interessante riguarda l’interesse di Atena per acquisire 7 nuove fregate classe Constellation, derivate dalle FREMM, in costruzione per l’US Navy in 20 esemplari al ritmo di due unità all’anno nei cantieri Fincantieri Marinette Marine del Wisconsin di proprietà di Fincantieri.

“La Grecia sta valutando la possibilità di prendere parte al programma di fregate di classe Constellation (FFG62) della Marina americana”, ha annunciato il 29 gennaio il ministro della Difesa greco Nikos Dendias confermando le indiscrezioni che circolavano dall’ottobre scorso.

Dendias ha detto in una conferenza stampa che Atene è in trattative con gli Stati Uniti per aderire al programma. “Il 16 gennaio abbiamo ricevuto una lettera dalla Marina degli Stati Uniti che accettava, in linea di principio, il nostro interesse per la coprogettazione e la coproduzione delle sette fregate avanzate classe Constellation nei cantieri navali greci”, ha detto Dendias.

“Pertanto, sulla base di questa proposta, se ci sarà un accordo, la Grecia potrebbe partecipare a questo programma fin dall’inizio, nella fase di progettazione” e “questo sarebbe un passo avanti significativo sia per la Marina Greca che per l’industria cantieristica nazionale, ha osservato.

Rispetto alle fregate proposte da Italia e Francia, l’eventuale intesa USA-Grecia consentirebbe ad Atene di portare lavoro ai propri cantieri e di risparmiare sui costi di acquisizione considerato che la proposta statunitense prevederebbe pagamenti rateali diluiti negli anni successivi al 2026 senza gli anticipi consistenti chiesti dai partner europei, secondo quanto riferito nell’ottobre 2023 dalla testata ellenica Flash.

Tuttavia, come ricorda un articolo di Naval News, già in passato la Grecia ha annunciato diversi programmi navali poi successivamente cancellati.

Immagini: Lockheed Martin, Anadolu, US Navy e Flash,

 

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