Armi all’Ucraina: l’America Latina respinge le pressioni di Washington

 

Nonostante le reiterate pressioni statunitensi sembra che nessuna nazione dell’America Latina sia disposta a consegnare all’Ucraina i propri armamenti e mezzi terrestri/aerei di costruzione russo/sovietica. Lo US Southern Command (SOUTHCOM) americano si era offerto di ritirare tali equipaggiamenti, in parte molto vecchi e in pessimo stato di conservazione (ma comunque utili all’Ucraina che ha “fame” di pezzi di ricambio e munizioni) mentre il Pentagono aveva proposto di sostituirli con surplus delle forze armate statunitensi.

Alcune nazioni avevano rifiutato immediatamente la proposta mantenendo uno status di neutralità rispetto al conflitto in Ucraina, altre avevano accettato o preso tempo per valutare l’offerta statunitense.

Analisi Difesa si è occupato in più occasioni di questo tema (vedi lista di articoli in fondo alla pagina) e recentemente aveva raccolto i dubbi di Buenos Aires circa la cessione di due elicotteriMi-17 argentini (nella foto sotto).

L’Ecuador ha invece annullato la decisione di fornire all’Ucraina le attrezzature militari di epoca sovietica attraverso gli Stati Uniti (che in cambio avrebbero fornito equipaggiamenti per un valore di 200 milioni di dollari) che includevano alcuni elicotteri Mi-8 (nella foto sopra), già annunciata dal presidente Daniel Noboa.

A scoraggiare il governo di Quito ha provveduto la ritorsione economica di Mosca che ha risposto bloccando le importazioni di banane e fiori dall’Ecuador adducendo la motivazione che erano infestati da un parassita. Blocco revocato subito dopo che il ministro degli esteri, Gabriela Sommerfield, ha annunciato che non invierà armi all’Ucraina o a qualsiasi altro Paese coinvolto in un conflitto armato internazionale. “C’è una chiara linea guida del presidente della Repubblica dell’Ecuador che stabilisce che l’Ecuador non invierà alcun materiale militare a un Paese in cui è in corso un conflitto armato internazionale”, ha dichiarato il ministro.

In Colombia, il presidente Gustavo Petro, al termine dei negoziati con il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca, ha confermato che non consegnerà agli USA le armi di tipo russo/sovietico a disposizione delle forze armate colombiane. Petro ha ribadito che queste armi, precedentemente acquistate dalla Russia, non dovrebbero essere utilizzate nei conflitti armati. Gli Stati Uniti hanno insistito affinché Bogotà trasferisse tali equipaggiamenti a Kiev ma la posizione del governo colombiano è stata sempre ferma.

Neppure il Perù, che dispone di ampie scorte di materiale militare russo, ha accettato l’offerta statunitense. Nel gennaio 2023 il comandante di SOUTHCOM, generale Laura Richardson, chiese ai paesi latino-americani che ne dispongono di fornire equipaggiamenti compatibili con quelli in uso in Ucraina. “Sei Paesi della regione hanno equipaggiamenti militari russi. Gli Stati Uniti stanno cercando di incoraggiare questi sei Paesi a donare equipaggiamento militare russo all’Ucraina e sostituirlo con armi americane”.

La tradizione del non intervento incoraggia i leader di sinistra nella regione a ignorare le richieste degli Stati Uniti e dell’Europa, ha affermato il Financial Times. Molti governi latino-americani hanno respinto e criticato la proposta di Washington di trasferire armi a Kiev.

Questa la disponibilità delle principali armi e mezzi russo/sovietici nelle forze terrestri e aeree dell’America Latina escludendo Nicaragua e Venezuela che per ovvie ragioni di vicinanza con la Federazione Russa non avrebbero mai risposto positivamente alla richiesta statunitense:

Perù: 160 tank T-55, 30 obici semoventi D30 da 122mm e 22 lanciarazzi campali multipli da 122 mm Grad. 9 aerei da combattimento Mig 29, 18 aerei da attacco Sukhoi Su-25, 10 elicotteri multiruolo MI-17 e 15 elicotteri da attacco Mi -24

Ecuador: 18 lanciarazzi campali multipli da 122 mm Grad, 3 elicotteri Mi-17, missioli antiaerei SA-8, SA-7 e SA-18, cannoni antiaerei ZU da 23.

Uruguay: 15 veicoli cingolati da combattimento BMP1 e 6 obici semoventi da 122 mm Gvozdika

Guyana: 12 obici da 122 mm D30, 24 mortai da 82mm M42 e 18 mortai da 120mm M1938

 

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