Il Military Balance rivela le consegne di aerei da combattimento russi  

 

Secondo il recente rapporto Military Balance 2024 l’industria russa ha fornito nello scorso anno alle Forze Aerospaziali (VKS) almeno 6 cacciabombardieri Sukhoi Su-34. Si ritiene che questo sia l’ultimo lotto di 24 aerei Su-34 ordinati nel giugno 2020.

Secondo gli analisti la versione consegnata è una versione intermedia tra il Su-34M e la prevista più ampia modernizzazione del “Fullback”.

Inoltre, nel 2023, la VKS ha ricevuto almeno 10 caccia multiruolo Sukhoi Su-35S, oltre a 2e Su-30SM2 biposto. Quest’ultima è una versione ammodernata del Su-30SM, con un radar migliorato e la capacità di utilizzare una gamma più ampia di armi. Altri 2 Su-30SM sono stati trasferiti all’Aviazione navale (MA-VMF).

Sono continuate anche le consegne dei caccia multiruolo di quinta generazione Sukhoi Su-57. Tuttavia, secondo gli esperti della pubblicazione, non è ancora chiaro se l’industria riuscirà a consegnare all’Aeronautica i 76 Su-57 previsti dal primo contratto stipulato nel giugno 2019 e le cui consegne erano previste tra il 2021 e il 2028.

Come già riportato da Analisi Difesa il 27 giugno 2019 il Ministero della Difesa ha stipulato un contratto per 76 caccia di cui 22 entro il 2024 (uno nel 2020, due nel 2021, quattro nel 2022, sette nel 2023 e otto nel 2024, proseguendo con 13 esemplari nel 2025 e nel 2026 e 14 Su-57 nel 2027 e nel 2028).

Secondo l’esperto di aviazione russa Piotr Butowski invece, i termini del contratto sarebbero più stringenti e il documento siglato prevedrebbe un tempo limite al 2027 con una programmazione di produzione dei 76 caccia così suddivisa: quattro Su-57 rispettivamente nel 2021 e nel 2022, sette ciascuno nel 2023 e nel 2024 e infine 18 Su-57 per ogni anno dal 2025 al 2027.

È necessario infatti tenere conto dell’aggravante del ritmo di produzione e del carico sull’industria aeronautica causato dalle operazioni militari in Ucraina: non ultimo, infine, l’uso attivo e intenso di alcuni tipi di velivoli tattici in combattimento che aumenta anche la domanda di manutenzione e supporto ponendo ulteriore stress al settore.

Secondo gli esperti del Military Balance infine, le forze aeree russe impiegano armi guidate provenienti non dai magazzini ma dalle catene di montaggio: un’ipotesi avvalorata dal fatto che gli esperti hanno recentemente attribuito un numero di serie del missile a lungo raggio Kh-101, recentemente ritrovato nel luogo di deflagrazione su un obiettivo ucraino, a un lotto di produzione risalente al quarto trimestre del 2023.

Da notare a tal proposito l’attenzione riservata alla produzione di armi aviolanciabili in Russia: le recenti visite di alti ufficiali militari alla KTRV (Tactical Missile Weapons Corporation) e alla JSC GosMBK Raduga State Design Bureau, che producono missili di varie categorie, sono, secondo il Military Balance, dedicate ad una discussione sui tassi di produzione e intendono sottolineare l’importanza sia del mantenimento che dell’aumento dei tassi di fornitura di armi guidate alla Forza Aerea russa.

Foto UAC e Ministero Difesa Russo

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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