Nuove forniture di armi all’Ucraina da USA ed Europa
Il Pentagono è impegnato a consegnare all’Ucraina l’ultimo pacchetto di aiuti militari del valore di 6 miliardi di dollari, nei quali sono compresi anche alcuni missili da difesa aerea Patriot dopo la fornitura d’urgenza dei missili balistico tattici ATACMS: questi missili sono già stati impiegati per colpire un centro d’addestramento nella regione di Lugansk, postazioni di difesa aerea (batterie di S-400 0 S-300) e un aeroporto russo in Crimea mentre Mosca ha annunciato di averne abbattuti una quindicina.
Nel pacchetto approvato il 26 aprile vi sono anche missili per i sistemi di difesa aerea a corto raggio National Advanced Surface-to-Air Missile Systems (NASAMS) e sistemi per integrare le forniture da difesa aerea occidentali con gli apparati di origine russo/sovietica ancora in dotazione a Kiev.
Il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha parlato del “più grande pacchetto di assistenza di sicurezza su cui ci siamo impegnati finora” e include anche munizioni d’artiglieria da 155 e razzi per gli MLRS HIMARS ma non è chiaro con quale tempistica verranno consegnati i lotti di armi e munizioni. di fabbricazione locale.
Circa gli aiuti resi noti dalle nazioni alleate, la Spagna ha infine ceduto alle pressioni di Kiev e degli Stati Uniti accettando di inviare missili da difesa aerea Patriot all’Ucraina. Madrid schiera tre batterie di missili Patriot, acquistate di seconda mano dalla Germania nel 2004 e nel 2014. Secondo la stampa spagnola si tratterà comunque di un numero molto limitato di missili poiché sono molto costosi e le forze spagnole dispongono solo di una cinquantina di Patriot.
Una fonte diplomatica spagnola ha detto a El Paìs che Madrid intende “intensificare” il suo “impegno nei confronti dell’Ucraina” e il prossimo pacchetto di aiuti da consegnare entro il 30 giugno dovrebbe comprendere proiettili d’artiglieria da 155 mm da prelevare dai magazzini dell’Ejercito de Tierra, ormai quasi del tutto svuotati , oltre ad almeno 10 dei 19 carri armati Leopard 2A4 recuperati dai depositi dove versavano in pessime condizioni manutentive, che una volta ripristinati si aggiungeranno ai 10 consegnati lo scorso anno. Madrid ha consegnato a Kiev 12 lanciatori per missili antiaerei Hawk con i missili ancora disponibili radiati dalle forze armate iberiche ma che non è possibile alimentare poiché tali armi non sono più in produzione.
La Spagna del resto, come molte nazioni europee, è in difficoltà a consegnare altri sistemi di difesa aerea. Oltre ai Patriot dispone di 4 batterie di NASAMS, una dislocata permanentemente in Lettonia e un’altra frequentemente rischierata in Estonia per assicurare la difesa aerea dei quelle repubbliche baltiche.
la Lettonia ha annunciato che donerà all’Ucraina 103 droni Irsis di fabbricazione locale e realizzati utilizzando donazioni private. Secondo quanto comunicato dal ministero della Difesa di Riga, i droni sono stati prodotti utilizzando i 100.000 euro donati a tal fine da privati nei primi mesi del 2024. La Lettonia è stato uno dei primi Paesi della coalizione internazionale a fornire droni all’Ucraina, coalizione di cui fanno parte anche Danimarca, Estonia, Lituania, Paesi Bassi, Germania, Svezia, Regno unito e Canada. La coalizione intende consegnare all’Ucraina in totale un milione di droni.
Il parlamento della Norvegia ha approvato il 30 aprile la proposta del governo di aumentare il sostegno all’Ucraina nel 2024 di 7 miliardi di corone norvegesi, oltre 590 milioni di euro. Il primo ministro Jonas Gar Store ha annunciato che 6 miliardi di corone saranno destinati soprattutto all’acquisto di attrezzature per la difesa aerea e il rimanente miliardo ad altri tipi di sostegno. Il totale degli aiuti norvegesi all’Ucraina quest’anno sale così a 22 miliardi di corone, circa 2 miliardi di euro.
Il ministro della Difesa del Canada Bill Blair ha annunciato il 26 aprile una donazione di 2 milioni di euro all’Ucraina per la produzione di droni da parte dell’industria della difesa locale. Il Canada fornirà inoltre un ulteriore contributo di circa 8,8 milioni di euro all’iniziativa ceca per l’acquisizione e la consegna di munizioni d’artiglieria all’Ucraina. Il Canada contribuisce così con 36,2 milioni9 di euro all’iniziativa ceca che punta a reperire vecchi stock di munizioni d’artiglieria di calibro 122, 152 e 155 dagli stock di munizioni di preda bellica presenti in Turchia e Sudafrica e risalenti in molti casi agli anni ‘70.
Foto: Us DoD e Bundeswehr
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