Un tunnel alimenta la tensione tra Cina e India sull’Himalaya

 

Il tunnel di Sela, inaugurato dal premier indiano Modi il 9 marzo scorso, torna a far salire la tensione tra New Delhi e Pechino ai piedi dell’Himalaya. La nuova struttura completa un progetto iniziato nel 2019: di importanza strategica, il tunnel di Sela è formato da due gallerie e 8,7 km di strada di accesso per una lunghezza totale di circa 12 chilometri.

È stato scavato sotto il passo di Sela, che si trova a 4.200 metri di altezza e collega il distretto di Tawang con il resto dello stato indiano dell’Arunachal Pradesh. Dal punto di vista ingegneristico si tratta del più alto tunnel al mondo a doppia corsia e andrà a sostituire una strada spesso impraticabile a causa di nevicate e frane. L’area è importante soprattutto dal punto di vista strategico per la sua vicinanza alla Line of Actual Control (LAC), il confine di fatto con la Repubblica Popolare Cinese.

La mancanza di strade percorribili e di collegamenti ferroviari nell’Arunachal Pradesh è stata sempre considerata un netto svantaggio per l’India nei confronti della Cina lungo questo confine. Ma negli ultimi anni, il governo Modi ha investito molto nelle infrastrutture del nord-est, con la creazione di nuovi aeroporti e collegamenti ferroviari nella regione.

Anche per questo la reazione di Pechino non si è fatta attendere. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha riferito che il suo governo ha protestato ufficialmente con New Delhi: “L’area di Zangnan è territorio cinese” ha commentato citando il nome con cui Pechino indica l’Arunachal Pradesh.

“La questione dei confini tra Cina e India non è ancora stata risolta – ha aggiunto in funzionario cinese -. L’India non ha il diritto di sviluppare arbitrariamente l’area di Zangnan in Cina. Le mosse dell’India non faranno altro che complicare la questione dei confini e sconvolgere la situazione nelle zone di confine tra i due Paesi”.

Secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg, l’India negli ultimi mesi avrebbe anche rinforzato con 10 mila militari la guarnigione di 9.000 soldati già presente per rafforzare il confine conteso con la Cina costituendo un nuovo comando a presidio del  confine di 532 chilometri  che separa la regione cinese del Tibet con gli stati settentrionali dell’India di Uttarakhand e Himachal Pradesh.

In febbraio India e Cina hanno tenuto il 21° incontro a livello di comandanti delle rispettive forze militari sul confine per disinnescare le tensioni lungo la LAC.

(con fonti Bloomberg e AsiaNews)

Immagini: Times of India e The Economist

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