POD ELINT PER IL SUKHOI SU-34

Il Ministero della Difesa russo ha riferito ai media nazionali che l’aereo d’attacco Sukhoi Su-34 sarà presto operativo con un nuovo sistema elettronico di intelligence (ELINT) attraverso l’uso di un grande pod centrale dedicato UKR-RT.

Sviluppato alla fine del 2000 dalle società controllate dalla JSC Concern VKO Almaz-Antey il sistema è attualmente impiegato per il ciclo di test finali che precederanno l’ingresso in servizio.

Il Su-34 configurato col pod UKR-RT permetterebbe così di rilevare, localizzare e catalogare le comunicazioni nemiche e i sistemi di trasmissione dati e radar incluse comunicazioni datalink degli UAV e trasformerebbe il velivolo in un vero e proprio multiruolo.

Il carico bellico sfruttabile dalla possente cellula del Su-34 ne consentirebbe infatti un ancor maggiore poliedricità operativa in missioni ad ampio spettro quali interdizione, sorveglianza e ricognizione, caccia e per l’appunto anche operazioni di intelligence elettronico ( ELINT).

Secondo l’analista militare Dmitry Boltenkov il sistema ELINT UKR-RT è basato sulla piattaforma M-410, il sistema presente sui velivoli da spionaggio elettronico Tu-214R. Il peso e le dimensioni sarebbero state opportunamente ridotte ma le capacità sarebbero rimaste inalterate.

Il Tu-214R è una piattaforma di intelligence che negli ultimi anni è stata vista operativa in diversi contesti territoriali: nei pressi del Giappone alla fine del 2012, vicino al confine russo-ucraino nel 2014-2015 e recentemente anche sulla base aerea siriana di Hmeimim.

La capacità di spionaggio elettronico dei Su-34 permetterà dunque un notevole risparmio economico sullo sviluppo di un futuro velivolo dedicato alla sola missione specifica ELINT, senza contare i vantaggi che la stessa cellula attualmente rappresenterebbe.

In tempo di pace infatti le missioni verrebbero condotte in modo più furtivo e in tempo di guerra, sempre rispetto ad una cellula speciale dedicata basata spesso su aerei di dimensioni più considerevoli, costituirebbe un mezzo certamente meno vulnerabile per agilità, velocità e prestazioni complessive.

Foto: Ministero Difesa Russo

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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