MOKHTAR BELMOKHTAR UCCISO IN MALI’

Lo stato maggiore della Difesa del Ciad ha rivendicato il 2 marzo l’uccisione dell’algerino Mokhtar Belmokhtar, uno dei leader di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) che aveva rivendicato l’attacco di gennaio al campo gaziero di In Amenas, in Algeria, dove furono uccisi 37 ostaggi. Secondo un comunicato militare  Belmokhtar è stato ucciso durante un attacco ad una base ribelle di fondamentalisti nel massiccio dell’Adrar des Ifoghas, vasta zona montagnosa ricca di grotte rifugio dei miliziani islamisti cacciati dalle truppe franco-ciadiane dal Nord del Malì. “Le forze del Ciad hanno distrutto completamente una base terroristica di jihadisti nella valle di Ametetai” continua il comunicato che precisa come ”numerosi terroristi sono morti, e tra loro Mokhtar Belmokhtar” soprannominato  “il guercio”  (aveva perso l’occhio sinistro combattendo giovanissimo in Afghanistan contro i sovietici). L’annuncio a fatto seguito a quelle del presidente ciadiano Idriss Deby che il giorno prima aveva riferito della morte di Abou Zeid, uno dei principali capi di AQMI. I militari francesi dell’Operazione Serval per ora non hanno confermato l’uccisione e dei due leader terroristi nei combattimenti che infuriano da giorni nell’Adrar provocando la morte di oltre 150 miliziani (altri 30 sono stati uccisi a Gao), una quarantina di soldati ciadiani e di un soldato francese, il terzo dall’inizio dell’Operazione Serval l’11 gennaio scorso. Nato nel giugno 1972 a Ghardaia, 600 chilometri a sud di Algeri, Mokhtar Belmokhtar era a capo del commando del gruppo Katiba Al Muthalimin  (Battaglione di sangue), legato ad Al Qaeda nel Maghreb Islamico, movimento a sua volta derivato dal Gspc (Gruppo Salafita per la Preparazione e il Combattimento).  Algeri avrebbe inviato in Malì alcuni esperti per verificare il Dna di Belmokhtar e confermarne l’uccisione.

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