Libia: si delinea l'operazione EUNAVFOR MED

AGI – I ministri degli Esteri e della Difesa Ue si apprestano lunedì prossimo a dare il via libera all’operazione navale per contrastare il traffico di migranti nel mare Mediterraneo: senza bisogno di attendere la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, il cui testo ancora non è stato depositato presso i 15 componenti, alcuni aspetti della missione possono essere infatti già lanciati dai Ventotto, a partire dalla decisione su sede e comandante (con ogni probabilità entrambi italiani) e dall’avvio dell’attività di intelligence.

La risoluzione delle Nazioni Unite sarà invece necessaria per la parte più operativa della missione, come sottolineato anche nelle conclusioni del consiglio europeo straordinario che lo scorso 23 aprile, pochi giorni dopo l’ennesima tragedia in cui sono morte diverse centinaia di migranti nel Mediterraneo.

L’operazione, da condurre “sotto la legge internazionale” sarà poi formalmente lanciata al vertice dei capi di Stato e di governo Ue il 25 e 26 giugno.  La missione dovrebbe realizzare operazioni in acque internazionali, in quelle della Libia e sulla costa, per neutralizzare le imbarcazioni dei trafficanti prima che si riempiano di migranti, senza però diventare un’operazione militare di terra.

Il cosiddetto “concetto della gestione di crisi”, il CMC, sarà sul tavolo dei ministri già  lunedì e, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche, non ci dovrebbero essere difficoltà perché la proposta dell’Alto rappresentante Federica Mogherini sia approvata all’unanimità. Alla riunione di Bruxelles parteciperanno per l’Italia i ministri degli Esteri Paolo Gentiloni e della Difesa Roberta Pinotti.

Entrambi hanno oggi ribadito che quella da approvare non è una missione militare o un’azione di guerra: si tratta, ha detto il titolare della Farnesina, di autorizzare “la confisca e il sequestro di barconi in mare e l’individuazione, attraverso meccanismi di intelligence, di barconi in acque territoriali prima che imbarchino migranti”. Infatti, ha detto dal canto suo Pinotti, “c’è  bisogno di fermate il traffico di dolore fatto dagli scafisti”.

Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha detto invece che la missione comprenderà “operazioni navali di sequestro e confisca in mare dei mezzi una volta salvati i migranti e incursioni mirate sulle coste”. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro ha aggiunto che “non saranno operazioni di bombardamento da aerei o da navi in mare dei barconi e non sarà un intervento di occupazione con ‘boots on the ground’, forze militari sul terreno”.

Le prime decisioni riguarderanno dunque il quartier generale dell’operazione, che si chiamerà Eunavfor Med, e dovrebbe essere a Roma, e il suo comandante operativo: per questo ruolo è candidato l’ammiraglio Enrico Credendino (nella foto a sinistra) . Oltre all’Italia, hanno già dato disponibilità a fornire navi anche Francia, Regno Unito, Germania e Spagna, mentre altri come la Polonia e la Slovenia potrebbero mettere a disposizione aerei di sorveglianza o elicotteri.

Foto: Marina Militare, Unione Sarda, Royal Navy

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