I talebani conquistano Kunduz City

di Maurizio Salvi – ANSA
Smentendo quanti li consideravano in crisi ed in preda a violente lotte intestine, i talebani sono riusciti oggi a cogliere di sorpresa le forze di sicurezza afghane ed ad assumere praticamente l’intero controllo di Kunduz City, capoluogo della omonima provincia settentrionale dell’Afghanistan.

Il successo dell’operazione, senza precedenti nei 14 anni del conflitto che oppone gli insorti al governo di Kabul, è stato prima smentito, poi relativizzato e quindi a fine giornata ammesso dalle autorità provinciali e nazionali che hanno però assicurato che una controffensiva “è imminente” e che “gli agressori saranno respinti”.

Fatto sta che centinaia di militanti, che si erano nei giorni scorsi infiltrati nel perimetro urbano, sono passati all’azione durante la notte a partire da tre distinte aree ed hanno ingaggiato uno scontro a fuoco generale con polizia ed esercito che hanno mostrato di non avere forze sufficienti per reggere l’urto di guerriglieri bene armati ed addestrati.

L’attacco è stato rivendicato dal portavoce dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, Zabihullah Mujahid, che l’ha inquadrato nell’offensiva ‘Azb’ sferrata in primavera, e per la quale Kunduz City era stato definito “obiettivo  prioritario”.

Un tentativo di conquistare a fine aprile la città, strategica per le comunicazioni con l’Asia centrale e per il potenziale agricolo non era riuscito, anche se aveva costretto alla fuga 14.000 famiglie. Questa volta invece il piano ha funzionato e i ‘mujaheddin’, dopo aver sigillato i quattro accessi al capoluogo e bloccato la strada dell’aeroporto, si sono divisi in vari gruppi avanzando verso il centro di Kunduz City.

Qui hanno via via preso il controllo dell’ospedale e degli edifici del Consiglio provinciale, dei servizi segreti (Nds), dell’Alto consiglio per la pace e della rappresentanza delle Nazioni Unite in Afghanistan (Unama), nonché  di banche private. Alcuni media hanno anche assicurato che la prigione è stata occupata dai militanti che hanno liberato molti detenuti.

Nella loro pagina in Internet gli insorti hanno ad un certo punto proclamato: “I mujaheddin hanno raggiunto il centro cittadino, stanno colpendo il compound del governatore e ripulendo le ultime sacche di resistenza nemica”. Questo ha spinto poco dopo l’emittente afghana Tolo Tv a proporre la drammatica breaking news: “Kunduz City è in mano ai talebani”.

E il portavoce della polizia, Sayed Sarwar Hosaini, non ha potuto fare altro che avvertire che i talebani hanno si preso il controllo di “molte aree” del capoluogo, ma non del quartier generale della polizia, dell’ufficio del governatore e dell’aeroporto.

La Missione delle Nazioni Unite di assistenza all’Afghanistan (Unama) ha manifestato “grande preoccupazione per l’accaduto” ed ha portato via il suo personale dalla città. Amnesty International, invece, ha chiesto alle parti di rispettare rigorosamente i civili ed i loro beni come impone il diritto umanitario internazionale.

Il presidente della repubblica Ashraf Ghani ha seguito lo sviluppo degli avvenimenti a Kabul ed ora dovra’ fare i conti con un interlocutore che, lungi dall’essere stato debilitato da 14 anni di guerra e dalle lotte intestine seguite alla morte del Mullah Omar, mostra una importante capacità militare che peserà nel caso si dovesse giungere un giorno all’avvio dell’auspicato dialogo inter-afghano di pace e riconciliazione.

Foto:  Reuters, EPA e Khaama

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