Obama smentito: ISIS al contrattacco nel nord della Siria

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva appena detto, il 14 aprile, che le forze dello Stato Islamico sono ormai “sulla difensiva” in Iraq e Siria ricordando la morte di molti dei suoi leader e il declino dei suoi combattenti che il Califfato lo ha smentito coi fatti lanciando una pesante controffensiva nel nord della Siria lungo il confine turco.

imagesCAYZHLQV“Oggi, sul terreno in Siria e Iraq, l’Isis è sulla difensiva e noi siamo all’offensiva”, aveva detto Obama, dopo un incontro con il suo team di sicurezza nazionale presso la sede della Cia. I jihadisti “non hanno  registrato una sola operazione di terra
che ha avuto successo dalla scorsa estate,” ha insistito Obama aggiungendo che .”la loro leadership ha vissuto mesi difficili” mentre “le fila dei loro combattenti sono stimate essere al loro livello più basso da due anni e sempre più persone tra di loro si rendono conto che stanno combattendo per una causa persa”.

imagesCAZI02S3Parole forse un po’ troppo ottimistiche alla luce del contrattacco che nel nord della Siria costringe in queste ore sulla difensiva sia le forze governative che gli insorti anti-Damasco.

Dalla regione settentrionale di Aleppo, attivisti dell’Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), ong vicina ai ribelli sostenuti da USA e Gran Bretagna, riferiscono dell’avanzata dei jihadisti dello Stato islamico su due fronti. Su quello di Dudyan, a ridosso della frontiera turca, dove da giorni gli insorti cercavano di sfondare le linee dell’Isis. E su quello di Khanaser, dove i governativi sono asserragliati in difesa dell’ultimo collegamento viario tra Aleppo e il resto della Siria sotto controllo lealista.

In entrambi i casi, le milizie dello Stato Islamico sembrano aver avuto la meglio, almeno quanto riferito dall’Ondus.

Le fonti affermano che Dudyan è quasi del tutto circondata dai jihadisti che sono riusciti ad aggirare le difese dei miliziani dell’Esercito Siriano Libero e sono ora a poco più di un chilometro dalla frontiera turca. Le stesse fonti riferiscono di attacchi coordinati nel settore orientale di Khanaser. La cittadina costituisce assieme a Sfeira e a Ithriya l’asse che ha finora permesso alle forze governative di collegare la parte di Aleppo in mano ai lealisti con la regione centrale di Hama Già nelle scorse settimane l’Isis era riuscito per alcuni giorni a interrompere la strada all’altezza di Khanaser, ma in quel caso l’intervento dei jet Sukhoi russi a sostegno dei governativi si era rivelato determinante per respingere l’assalto jihadista.

Mi-24-combat-helicopter-at-the-Hmeymim-airbase-TASSIl Financial Times ha intanto pubblicato oggi indiscrezioni, attribuite a non meglio precisate fonti diplomatiche iraniane e di intelligence siriana, secondo cui l’Iran ha dispiegato truppe del suo esercito regolare in Siria.

Secondo il quotidiano l’Iran ha aumentato il suo impegno militare in Siria nel tentativo di riacquistare influenza sul regime di Damasco rispetto alla Russia, altro alleato strategico di Assad.

Diverse volte, dall’inizio del conflitto in Siria nel 2011, si è parlato della presenze di forze iraniane sul territorio, ma mai di truppe regolari la cui presenza nel settore di Aleppo è citata su Analisi Difesa anche nell’articolo di copertina di Mirko Molteni. Secondo media iraniani, citati dal giornale, sono oltre 150 i membri dei Pasdaran morti in Siria nell’ultimo anno.

(con fonte Ansa)

Foto AP, RT e SANA

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