L’India testa il missile BrahMos sui Su-30MKI

 Il 22 novembre l’Indian Air Force ha testato con successo su un caccia Sukhoi Su-30MKI il missile da crociera supersonico indo-russo BrahMos-A (versione specifica per il lancio aereo), neutralizzando un obiettivo navale da esercitazione posto al largo del Golfo del Bengala.

A riferirlo è stato il Ministero della Difesa indiana specificando che l’obiettivo era distante 280 km dal Su-30MKI lanciatore.

Il successo del lancio di prova del BrahMos-A fa diventare l’India uno dei pochi paesi al mondo in grado di lanciare missili da crociera in modalità stand-off e determina l’unicità del BrahMos come il primo missile da crociera lanciabile da qualsiasi piattaforma aerea, terrestre o navale.

Benché questa versione specifica per l’aviazione abbia un peso sensibilmente inferiore rispetto alla versione originale (2,4 tonnellate di peso contro le 2,9 tonnellate della versione terrestre e navale), il BrahMos ad oggi è l’arma più pesante dell’intero arsenale indiano disponibile per i propri Su-30MKI, tanto che la stessa fusoliera e le ali del caccia adibito ai test hanno dovuto subire necessari rinforzi strutturali.

Il BrahMos (acronimo dei fiumi delle due nazioni coinvolte nel progetto, Brahmaputra e Moscova) è un missile a propulsione razzo/ramjet a due stadi che può trasportare una testata convenzionale da 300 kg con una gittata massima di 290 km; è in grado inoltre di raggiungere una velocità massima di Mach 2,8 il che lo rende uno dei missili da crociera più veloci del mondo.

Le varianti terrestri e marittime del Brahmos sono già attualmente operative con l’Esercito e la Marina, tuttavia solo recentemente le gittate delle stesse sono state ampliate da 290 a 450 km dopo che l’India ha aderito al Missile Technology Control Regime (MTCR).

L’Indian Air Force prevede ora di modificare 40 velivoli della sua intera flotta costituita da 272 Su-30MKI per renderli idonei al trasporto del missile BrahMos.

Foto Forza Aerea Indiana

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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