Jean Pierre Mission scopre un cimitero di sottomarini nelle acque tunisine

ANSAmed – Tunisi, 11 gennaio – Nelle acque territoriali tunisine, tra Tabarka e Cap Negro, ci sarebbe un cimitero di sottomarini, con i relitti di sei mezzi della Royal Navy e probabilmente uno della Marina Militare italiana, affondati nel corso della seconda Guerra mondiale. E’ quanto sostiene di avere scoperto il 78enne sommozzatore amatoriale belga Jean Pierre Mission che ha condotto sondaggi sul fondale di quel tratto di mare utilizzando il sonar.

Misson, ingegnere belga con la passione per i relitti in mare, in una dichiarazione al britannico “The Times”, ha detto che “questi sottomarini sono adagiati su un fondale marino di quella che fu, durante la seconda guerra mondiale, una diga navale in questa zona del Mediterraneo. Potrebbe esserci molto di più, ma non sono stato in grado di esplorare correttamente tutta questa regione. Per determinare con precisione la vera identità di ciascuno dei relitti di questi sottomarini ci sarebbero volute altre apparecchiature di cui non dispongo. Inoltre, bisogna considerare il fattore età: i miei 78 anni non mi permettono di raggiungere tali profondità e per tempi lunghi”.

HMS_Utmost

Dopo analisi, confronti e verifiche incrociate di ciò che ha scoperto, Jean-Pierre Misson afferma che i relitti in questione sono quelli dei sottomarini HMS Talisman, HMS Tigris (nella foto sopra), HMS Turbulent, HMS Utmost (foto a lato) HMS Usurper, P48 e P222.

In considerazione del tipo di danni rilevati dai mezzi il subacqueo belga pensa possa trattarsi di sottomarini di navi della Royal Navy affondati dopo aver colpito mine.

Misson afferma anche di aver presentato un rapporto delle sue scoperte alle autorità tunisine, britanniche e italiane. In quel tratto di mare secondo gli storici della Seconda Guerra Mondiale si sono combattute molte battaglie e sui fondali sarebbero adagiati oltre 250 relitti di navi e sottomarini.

Misson vive a Bruxelles, ma col Nord Africa ha un rapporto consolidato. Ingegnere nel settore delle telecomunicazioni, Jean-Pierre Misson ha lavorato in Libia negli anni Sessanta occupandosi di ponti radio governativi. In Libia è poi è tornato nel 2012 su invito del Libyan Department of Antiquities per contribuire all’addestramento di personale locale nella ricerca archeologica subacquea con tecniche nuove. Dopo aver scoperto molti relitti di sottomarini anche italiani si è spostato in Tunisia a Tabarka.

Foto: Royal Navy/Imperial War Museum

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