Furti e mancati finanziamenti azzoppano l’industria aeronautica ucraina

Due enormi criticità hanno colpito l’industria aerospaziale ucraina con notevoli danni d’immagine ed economici: due episodi che saranno fonte di lunghe polemiche e scontri tra la parti in causa con il conseguente rallentamento dei programmi d’aggiornamento dell’Aeronautica Militare ucraina e di altre forze aeree straniere.

Il primo episodio riguarda un furto di componenti avvenuto presso gli stabilimenti della Ukroboronprom, un danno d’immagine non da poco che ha avuto molta eco sulla stampa nazionale.

La società Lviv State Aviation Repair Plant (LDARZ) di Leopoli, facente capo a Ukroboronprom, ha ricevuto lo scorso 18 febbraio un caccia MiG-29 dall’Aeronautica ucraina per la riparazione e l’ammodernamento alla versione MiG-29MU1. Il successivo 27 febbraio il velivolo è stato smontato ma successivamente si è scoperto che mancavano all’appello ben 20 sistemi avionici poiché…trafugati.

La decisione di bloccare la consegna del caccia – al momento chiaramente incompleto – è spettato alla SBU sezione territoriale di Leopoli che starebbe indagando sul furto di componenti e sistemi del MiG-29 numero di coda 26, costruito il 30 dicembre 1988.

Un rappresentante della società LDARZ, unica impresa in Ucraina in grado di riparare e modernizzare il MiG-29, ha dichiarato in condizioni di anonimato al portale locale Defence Express che «Sono stati rubati più di 20 unità avioniche e sottosistemi del MiG-29 che si trovava in fabbrica per essere sottoposto a lavori di aggiornamento. Quasi certamente sono stati rubati per essere rivenduti nel mercato clandestino. Successivamente i loro pannelli, sono stati ritrovati in una radura non lontano dallo stabilimento.»

Non è chiaro al momento quando sarà completata l’indagine e di conseguenza per lo stesso motivo è sospeso anche il processo di riparazione e modernizzazione del MiG-29 ucraino.

«A proposito di furti – ha proseguito l’esponente di LDARZ – è bene ribadire che il 18% dei profitti della nostra azienda destinati all’Ukroboronprom potrebbero essere certamente utilizzati per creare un sistema di sicurezza e allarme affidabile per l’intero perimetro aziendale e questa idea era stata proposta alla società statale…».

Anche perché, secondo i notiziari locali, nello stesso giorno sono stati scoperti altri 4 MiG-29 oggetto di furti appartenenti alla 114a Brigata dell’Aviazione Tattica di Leopoli ma immagazzinati dal 2013 presso una sede dello stabilimento.

Come se non bastasse infine, emergono le preoccupazioni della Polonia che da qualche anno si avvale della LDARZ per la manutenzione dei propri MiG-29. La riparazione dei caccia polacchi viene effettuata infatti con il coinvolgimento di compagnie ucraine e per la LDARZ i contratti di manutenzione con l’estero consentono alla stessa di sopravvivere in virtù di volumi di lavoro decisamente maggiori e dei pagamenti puntuali rispetto a quelli della Difesa ucraina.

Un altro episodio mostra l’inadeguatezza anche dei vertici politici ucraini nel dover procedere allo svecchiamento rapido di una flotta sempre più esigua e vetusta: il Ministero della Difesa non avrebbe stanziato infatti 30 milioni di UAH (grivnia) pari a poco più di un milione di dollari per l’ammodernamento degli aerei da ricognizione Sukhoi Su-24MR.

Secondo le informazioni fornite ai giornalisti locali dai rappresentanti dell’Odessa Aviation Plant (OAZ), anch’essa facente capo alla Ukroboronprom, questo denaro sarebbe stato destinato alle attività di ricerca e sviluppo per la modernizzazione del Su-24MR attualmente in servizio con la Forze Aerea ucraina.

Incaricata di tale aggiornamento nel 2017 anche la Mykolaiv Aircraft Repair Plant (NARP), che assieme alla OAZ prevedeva di aumentare le capacità di rilevamento degli obiettivi dei Su-24 di oltre 100 chilometri potenziando le capacità del velivolo.

L’Ucraina è attualmente dotata di con circa 20 velivoli Su-24 MR di cui 8 immagazzinati e non operativi, velivoli che assieme alle versioni da ricognizione dell’Antonov An-30 e ai droni tattici di fabbricazione turca Bayraktar TB2 formano la base della ricognizione aerea dell’Aeronautica militare di Kiev.

L’esemplare di Su-24MR destinatario dell’aggiornamento rimane ora bloccato negli stabilimenti aziendali di Odessa in attesa dei promessi finanziamenti.

Foto Ministero della Difesa Ucraino

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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