Ilyushin vaglia le soluzioni per il PAK-VTA “Slon”

Il Ministero della Difesa russo ha definito i requisiti tecnico-tattici per il futuro sistema aeronautico da trasporto militare denominato PAK-VTA “Slon” (elefante).

La PJSC Ilyushin, com’è noto da tempo, è il bureau incaricato della realizzazione del progetto avanzato; secondo l’Izvestia il progetto PAK-VTA dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno in corso in modo da iniziare il lavoro di Ricerca e Sviluppo (R&S) già dal 2021.

Secondo fonti aziendali, Ilyushin avrebbe già speso circa 250 milioni di rubli per determinare i parametri del PAK-VTA e creare così un progetto preliminare.

Il compito tecnico emesso dalla Difesa richiede tuttavia che si tenga conto dei precedenti lavori di R&S realizzati dalla stessa Ilyushin in qualità di capo ufficio di progettazione della Divisione aviazione dei trasporti, ovvero dei dossier dell’attività di sviluppo relativi alla creazione dell’aereo da trasporto militare M-60, dell’aerocisterna Il-78M-90A, nonché degli sviluppi ottenuti durante l’ammodernamento dell’An-124-100M.

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Di particolare interesse è proprio l’M-60, un concept per una famiglia di aerei passeggeri e cargo sviluppato alla fine degli anni ’80 dal Myasischev Design Bureau ma il cui nome non deve trarre in inganno col progetto omonimo risalente agli anni ’50 per un bombardiere strategico supersonico a propulsione nucleare rimasto sulla carta.

Mostrato sotto forma di modelli in occasione del MAKS-2017 nonché alla fiera aerospaziale di Le Bourget dello stesso anno, l’M-60 possiede la caratteristica principale di una fusoliera portante di forma ovoidale a otto orizzontale con un’ala dritta a grande allungamento, coda a V e motori sul dorso; una sua variante nota col nome di M-60VT esibiva invece soluzioni tradizionali come il doppio impennaggio verticale e propulsori sotto le ali (quattro motori NK-93 con una spinta di 18.000 kgf o PS-90 con una spinta di 16.000 kgf ciascuno), lasciando intatta la particolare fusoliera.

Si tratta di progetti che tuttavia sembrano essere stati ispirati dagli studi effettuati negli anni ’40 dall’ingegnere italiano naturalizzato sovietico Roberto Bartini che lavorò proprio ad un aereo da trasporto noto col nome di T-117 e dotato della stessa particolare fusoliera.

Uno studio pressoché simile per un mega aereo commerciale da circa 600 posti fu effettuato agli inizi degli anni ’90 anche dalla Airbus e lo studio prese il nome di UHCA (Ultra-High Capacity Aircraft); l’UHCA prevedeva appunto un disegno di fusoliera a otto orizzontale che consentiva la possibilità di installare ben 5-6 file di sedili.

Secondo gli analisti militari russi insomma, la Difesa vorrebbe che si vagliasse anche questa possibilità per il futuro Slon; altri considerano invece l’ipotesi azzardata poiché anche lo TsAGI starebbe da tempo lavorando piuttosto ad una formula tradizionale.

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Secondo i più recenti requisiti del PAK-VTA emessi dal Ministero della Difesa, in termini di capacità di carico e autonomia il veicolo supererà l’americano C-17 e l’europeo A-400, ma rimarrà leggermente inferiore all’An-124, inoltre uno dei parametri richiesti più insoliti è la possibilità di poter effettuare il rifornimento in volo da aerocisterne; una modalità mai concepita per gli aerei da trasporto militare in Russia.

Il nuovo velivolo dovrà inoltre trasportare almeno 80 tonnellate di carico su un raggio di 5000 chilometri: la lunghezza del vano di carico sarà di almeno 27,5 m, mentre larghezza e altezza saranno rispettivamente di 5,8 e 4,4 m.

Il PAK VTA sarà equipaggiato con quattro motori a turbogetto con una spinta di 20-25mila kgf che daranno al velivolo la capacità di volare ad altitudini fino a 12 km e ad una velocità di crociera di 850 km/h. Un motore russo con queste caratteristiche deve ancora essere finalizzato ma il futuro PD-35 in avanzata fase di sviluppo sembra essere il più probabile candidato secondo la documentazione emessa e infine, il progetto preliminare richiede anche di prendere in considerazione la possibilità di far operare il PAK-VTA sui campi di aviazione sterrati e innevati.

Il Ministero della Difesa ha chiesto inoltre lo sviluppo di una piattaforma in grado di trasportare quanto più equipaggiamenti militari possibili, inclusi aerei come gli intercettori MiG-31BM ed elicotteri nonché sistemi di difesa aerea e radar.

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La realizzazione di un aereo da trasporto militare strategico è essenziale per le Forze Armate russe: secondo il The Military Balance 2020, le Forze Aerospaziali russe (VKS) hanno ancora 11 An-124 operativi e 4 turboelica An-22 da trasporto strategico ed entrambi questi tipi di velivoli sono utilizzati attivamente per rifornire l’operazione militare russa in Siria. Alcune delle attrezzature militari pesanti, come ad esempio il trasporto di carri armati moderni non possono usufruire del trasporto attraverso i medio-pesanti Ilyushin Il-76.

Ecco il motivo per cui nel 2018 il Comandante dell’aviazione da trasporto militare russa (VTA), il ten. gen. Vladimir Benediktov, aveva affermato che il dipartimento militare stava prendendo seriamente in considerazione l’ipotesi di riprendere la produzione dei pesanti An-124 un tempo realizzati sia a Kiev, nella capitale ucraina, che a Ulyanovsk, in Russia; per la cronaca, l’ultimo An-124 ucraino è stato costruito nel 2003 mentre l’ultimo esemplare russo nel 2004.

E com’è noto esiste ancora una disputa tra Russia e Ucraina sul copyright dell’An-124 e sulla proprietà della documentazione tecnica (operazione definita “fraudolenta” ma che poi viene comunque eseguita da Kiev sui MiG-29 o sugli elicotteri Mil Mi-8 la cui proprietà intellettuale è totalmente russa).

Un problema che sommato a quelli tecnici (complessità del progetto) ed economici (si parla di costi decisamente elevati per la ripresa del progetto) più volte hanno fatto pendere l’ago della bilancia verso la realizzazione del nuovo PAK-VTA Slon.

Foto Ilyushin

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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