Il Pentagono interessato alle loitering munitions israeliane UVision

 

 

Il Pentagono invita l’esercito, l’aeronautica, la marina e i marines a valutare una lista di loitering munitions (munizioni circuitale) progettate e realizzate in Israele: è opinione diffusa che i così detti droni “kamikaze” israeliani abbiano svolto un ruolo chiave nel conflitto del Nagorno-Karabakh dello scorso anno e siano stati determinanti per vittoria dell’Azerbaigian sull’Armenia.

Gli Stati Uniti ritengono che questo sistema d’arma racchiuda tre caratteristiche fondamentali: è sufficientemente preciso, è generalmente a basso costo ed è facile da usare. Secondo quanto riferito dalla rivista specializzata Breaking Defense, l’Esercito degli Stati Uniti (US Army) sarebbe pronto a testare entro fine anno due droni kamikaze da combattimento avanzato sviluppati dalla società israeliana UVision.

La notizia sarebbe stata confermata dalla stessa azienda che per ottobre 2021 prevede effettuare una serie di test dimostrativi presso il poligono Dugway Proving Ground, deserto occidentale dello Utaha; all’appuntamento saranno presenti rappresentanti dell’Esercito, dell’Aeronautica, della Marina e del Comando delle Operazioni Speciali degli Stati Uniti. Secondo Avi Mizrachi, CEO di UVision, le forze armate statunitensi hanno espresso interesse per la linea di munizioni circuitanti Hero, in particolare per le varianti Hero-30 ed Hero-400.

UVision progetta, produce e fornisce loitering munitions per piattaforme aeree, terrestri e navali, sistemi d’arma finalizzati a scenari tattici, di teatro e strategici. La gamma offre modelli con range fino a 250 km, autonomia di 7 ore e testate armate con 30 kg di esplosivo. I droni sono forniti di EO/IR Seeker stabilizzato, telecamera diurna e notturna a 3 assi (termica) integrata e selezione della modalità di visualizzazione; la detonazione è garantita da un sensore laser che aziona un rilevatore di portata autonomo per la modalità di prossimità e ulteriore modalità di detonazione ritardata sull’obiettivo.

 

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Il drone Hero-30 (nella foto sopra) è un Unmanned Aircraft System (UAS) consumabile tattico a livello di fanteria, portatile, lanciabile dal contenitore e rischierabile in pochi minuti. Pesa circa 3 kg ed è dotato di una testata di 0,5 kg; dispone di una linea di vista (LoS) di 5-40 km dall’operatore e può rimanere in volo per trenta minuti.

L’arma è inoltre dotata di ali, alette ed elica che si trova nella parte posteriore del corpo tubolare del drone; raggiunge una velocità di 100 nodi e il rumore prodotto dal motore è effettivamente basso, ridotto soprattutto dal tipo di propulsione elettrica.  Secondo la società costruttrice, agli Stati Uniti potrebbe essere fornita una versione speciale dell’Hero-30, un modello più leggero con una testata leggermente più potente da 1,2 libbre.

L’ Hero-400 (nella foto sotto) è considerato una loitering munition di teatro, un UAS in grado di ingaggiare una serie di bersagli fissi o mobili come veicoli corazzati, carri armati da combattimento (MBT), posizioni trincerate e fortificate, nonché bersagli in ambienti urbani chiusi.

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Il sistema, dotato di una testata ad alto potenziale esplosivo del peso di circa 8 kg, può anche condurre operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR); il lancio può avvenire tramite rotaia o da un contenitore modulare multiplo per lanci in sequenza.

L’Hero-400 è lungo 2,1 m ed ha un’apertura alare di 2,4 m, per un peso massimo al decollo di 40 kg. Spinto da un motore a benzina, ha un’autonomia di 4 ore ed una LoS di 150 km. Il velivolo, ad ala plana, presenta nella sezione di coda quattro alette fisse dispone in configurazione cruciforme, una scelta tecnica che garantisce una maggiore portanza e manovrabilità, consentendo altresì di condurre missioni di attacco da qualsiasi angolazione.

L’Hero-400 può ingaggiare bersagli in modalità indipendente o in modalità man-in-loop: nella modalità indipendente l’arma viaggia lungo una traiettoria di volo predeterminata utilizzando i sensori GPS di bordo; nella modalità man-in-the-loop, il sistema è controllato in remoto da una stazione di terra attraverso un collegamento dati integrato. (IT Log Defence)

Foto UVision

 

Lo speciale di Analisi Difesa sulle loitering munitions di Francesco Palmas

 

Eugenio Roscini VitaliVedi tutti gli articoli

Colonnello dell'Aeronautica Militare in congedo, ha conseguito un master di specializzazione in analisi di sistema e procedure all'Istituto Superiore di Telecomunicazioni. In ambito internazionale ha prestato servizio presso il Comando Forze Terrestri Alleate del Sud Europa, la 5^ Forza Aerea Tattica Alleata e il Comando NATO di AFSOUTH. Tra il 1995 e il 2003 ha preso parte alle Operazioni NATO nei Balcani (IFOR/SFOR/KFOR). Gestisce il sito ITlogDefence.

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