Arrestato in Iraq il leader dell’ Isis “mente” della strage di Karrada del 2016

 

 

AsiaNews – Le forze di sicurezza irachene hanno arrestato un militante di primo piano dello Stato islamico (SI, ex Isis), considerato la mente del sanguinoso attentato suicida a Baghdad del 2016 che ha ucciso circa 300 persone. A dare notizia è il primo ministro Mustafa al-Kadhimi, secondo cui Ghazwan al-Zawbai (alias Abu Ubaidah Baghdad) è stato catturato nei giorni scorsi “in una operazione dell’intelligence” compiuta “all’esterno del Paese”.

Per il premier si tratta del “primo colpevole” delle atrocità di Karrada “e di molte altre”.  L’attentato del 2016 nel centro della capitale è stato il più sanguinoso dall’invasione Usa del 2003. Un camion imbottito di esplosivo è saltato in aria nei pressi della folla, riunita in un centro commerciale per celebrare la fine del digiuno giornaliero durante il Ramadan, il mese sacro per i musulmani.

 

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Molte delle vittime sono state uccise da un incendio che si è sviluppato all’interno dell’edificio subito dopo l’esplosione della bomba. “Consegnare alla giustizia coloro i quali sono complici dello spargimento del sangue del nostro popolo – ha aggiunto Kadhimi – è un dovere nazionale”.

Il capo del governo non ha voluto chiarire dove è avvenuto l’arresto, ma due funzionari dell’intelligence dietro anonimato hanno spiegato all’Ap che l’operazione è stata portata a termine dalle forze irachene “con la collaborazione di uno Stato estero” e che egli è giunto in Iraq “tre giorni fa”.

Oltre alla strage di Karrada, Zawbaee è responsabile di una serie di attacchi sanguinosi nella capitale e in altre province del Paese tra il 2016 e il 2017. Fra questi lo scoppio di un’autobomba sempre a Karrada il 30 maggio 2017 e l’attacco a un gruppo di pellegrini sciiti intenti ad attraversare un ponte nell’area di Shawaka, provocando 26 vittime.

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La scorsa settimana gli agenti dell’intelligence avevano arrestato il responsabile delle finanze dello Stato islamico, Sami Jasim al-Jaburi, in un’operazione analoga al di fuori dei propri confini. Fonti della sicurezza hanno detto alla Reuters che Jasim, considerato anche vice del leader jihadista Abu Bakr al-Baghdadi, si nascondeva nel nord-ovest della Siria e l’intelligence turca ha fornito un contributo essenziale per la sua cattura.

A dispetto della sconfitta sul piano militare, ancora oggi vi sono cellule isolate e lupi solitari che continuano l’insurrezione in Iraq, operando soprattutto nelle aree rurali e compiendo attacchi rapidi e improvvisi contro le Forze di sicurezza e le infrastrutture.

 

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