Il Bangladesh potrebbe rinunciare a Mig e Sukhoi

 

La Russia potrebbe perdere un altro cliente nella vendita dei propri velivoli da combattimento: stiamo parlando del Bangladesh, un paese che mira nel medio termine a disattivare i propri MiG-29 nonché i Chengdu J-7 di nazionalità cinese.

Un’affermazione formulata dal “Thai military and asian region” secondo cui nell’ambito di un ambizioso programma nazionale per rafforzare le capacità della propria Forza Aerea, la Difesa bengalese starebbe puntando alla scelta tra il quadrinazionale Eurofighter Typhoon europeo e il francese Dassault Rafale.

Secondo il portale militare infatti: – «Il Bangladesh vuole tornare agli aerei occidentali dopo decenni di acquisti di caccia dalla Russia e dalla Cina» – anche se al contempo tuttavia, il paese asiatico deve andare incontro alla difficoltà di sostituire radicalmente i velivoli russi e cinesi e al contempo rifiutare le nuove proposte formulate da Mosca e Pechino.»

Gli 8 MiG-29 Fulcrum attualmente in servizio, tra l’altro di recente sottoposti ad aggiornamento presso la bielorussa JSC 558° ARZ di Minsk, costituiscono la punta di lancia di una forza da combattimento composta anche da 37 Chengdu F-7G/BG/MB (una variante cinese del MiG-21); parallelamente non è stata confermata la scelta di un nuovo caccia multiruolo bimotore da ordinare in 8 esemplari (più altri 4 in opzione), che sembrava aver visto vincitore il Sukhoi Su-30SME e il cui contratto di acquisizione annunciato nel 2017 evidentemente non è mai stato firmato. Tra le cause ostative non è da escludere la seria possibilità di rientrare tra i paesi colpiti dalle sanzioni statunitensi del CAATSA.

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Poiché l’aeronautica del Bangladesh è inoltre molto più piccola di quella dei potenziali paesi rivali della regione (India e Myanmar ad esempio, sono dotati di varianti del Su-30), l’acquisizione stessa di aerei occidentali potrebbe fornire ai piloti del Bangladesh un diverso approccio operativo in un possibile confronto aereo.

Gli esperti locali considerano inoltre il Typhoon prodotto da Eurofighter GmbH come il favorito del prossimo acquisto benché in tempi recenti il francese Rafale abbia avuto un recente exploit di successi commerciali (Croazia, India, Emirati Arabi Uniti, Grecia e Indonesia, oltre a Egitto, India e Qatar) che di fatto non lo escludono totalmente dalla possibilità di essere selezionato.

A tal proposito la Bangladesh Air Force (BAF) ha chiesto al governo di stanziare circa 3 miliardi di dollari per l’acquisto di 16 caccia multiruolo occidentali con un anticipo di circa 750 milioni di dollari per l’anno finanziario 2021-2022. Questo consentirà alla BAF di ricevere un pacchetto completo con nuovi aerei, armi, supporto tecnico e formazione del personale; non ultimo, la possibilità di creare in loco un’impresa per la manutenzione, la riparazione e la revisione dei caccia acquisiti.

Fuori la Russia dunque dal futuro contratto dei caccia per il Bangladesh, resta pur sempre la compensazione dell’essersi aggiudicata i contratti per l’addestratore avanzato Yakovlev Yak-130, gli elicotteri multiruolo Mil Mi-171Sh e quelli d’attacco Mil Mi-28NE “Havoc”.

Foto Bangladesh Air Force

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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