La Russia rafforza le relazioni nel Sahel sotto attacco jihadista

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, è arrivato in nel Mali dopo la visita in Iraq per incontrare l’omologo Abdoulaye Diop (nella foto sopra) e il Presidente ad interim, generale Assimi Goita (nelle foto sotto) al potere dal golpe dell’agosto del 2020.

La Russia, ha dichiarato il ministro russo, ha in programma ulteriori rifornimenti di equipaggiamenti militari, dopo l’invio di elicotteri e aerei da combattimento, e ha aperto i corsi di formazione per i militari del Mali in Russia. Mosca ha anche inviato in Mali alcune centinaia di soldati, secondo fonti non ufficiali anche contractors del Gruppo Wagner, per una missione di addestramento e supporto alle forze armate impegnate a contrastare l’insurrezione jihadista (altri 2mila consiglieri militari e contractors russi si troverebbero in Repubblica Centrafricana)..

Dopo aver imposto alle truppe francesi (e ai militari europei aggregati all’Operazione Barkhane guidata da Parigi, inclusi 200 italiani) di lasciare il Mali, il governo di Bamako ha rafforzato le relazioni con la Russia nel settore della Difesa e Sicurezza. Si tratta del terzo viaggio in Africa di Lavrov dallo scorso mese di luglio a conferma del ruolo di rilievo che Mosca attribuisce alla sua crescente influenza nel Sahel e nell’intero continente.

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Secondo quanto comunicato dal ministero degli Esteri di Mosca, i negoziati si concentreranno sull’espansione della cooperazione russo-maliana a livello commerciale ed economico, con particolare attenzione allo sviluppo delle riserve di materie prime minerali, esplorazione geologica, energia, infrastrutture, agricoltura. Un altro argomento che sarà discusso sono le prossime forniture di grano, fertilizzanti e prodotti petroliferi russi al Mali. Mosca prevede un ulteriore rafforzamento della collaborazione militare e del supporto umanitario.

Truppe francesi in ritirata anche dal vicino Burkina Faso dopo la decisione della giunta militare al potere a Ouagadougou di non voler più forze di Parigi sul proprio territorio. Anche il Burkina Faso si è avvicinato alla Russia benché truppe il governo neghi di aver rotto le relazioni diplomatiche con Parigi smentendo la presenza di contractors del Gruppo Wagner.

“Non c’è nessuna rottura nelle relazioni o odio contro alcuno Stato in particolare”, ha affermato il capitano Ibrahim Traore in un’intervista televisiva. Quanto ai russi, “abbiamo sentito ovunque che Wagner è a Ouagadougou” ma sono voci “create in modo che tutti prendano le distanze da noi”. “Tutto ciò che il popolo vuole è la propria sovranità, vivere con dignità. Non significa lasciare un Paese per un altro”, ha aggiunto Traore.

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Nel paese è però in atto una recrudescenza degli attacchi jihadisti. Ieri almeno sei persone sono rimaste uccise in un attacco nella cittadina di Dassa, nel centro del Burkina Faso mentre il 5 febbraio almeno 12 civili e 6 soldati sono stati uccisi in due attacchi nel nord e nell’est.

Foto Governo del Mali e Ministero degli Esteri russo

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