Le ultime notizie dai fronti ucraini

 

(aggiornato alle ore 23,55)

Sul fronte di Zaporizhia, nel settore del cosiddetto Saliente di Vremevsky, dove le linee russe si incuneano nel territorio controllato dagli ucraini, i russi avrebbero riconquistato il 30 luglio nel corso di un contrattacco condotto dalle truppe aviotrasportate il villaggio di Staromayorsk, la cui conquista è stata annunciata il 27 luglio dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

I russi lo avevano difeso efficacemente per diversi giorni prima di ritirarsi nei sobborghi meridionali per poi contrattaccare in forze non prima di aver bersagliato dalle colline circostanti con l’artiglieria i rinforzi ucraini in arrivo.

Nella serata del 1° agosto i report emersi da alcuni blogger russi su Telegram riferiscono che le geolocalizzazioni confermano che le truppe ucraine hanno rimesso piede nella zona settentrionale del villaggio mentre i russi controllano la parte meridionale, le colline circostanti e, più a est, l’abitato di  Urozhaynoye da dove con l’artiglieria bersagliano le postazioni nemiche.

Staromayorsk viene indicato (nella mappa qui sotto) nella cosiddetta “zona grigia” (o “terra di nessuno”) mengre nelle prossime ore i russi potrebbero contrattaccare dopo che l’artiglieria ha indebolito le forze ucraine secondo uno schema ormai collaudato in questa come in altre battaglie in atto lungo la Linea Surovikin eretta dai russi a difesa degli accessi alla Crimea e al Mare d’Azov.

La caduta della cittadina metterebbe in difficoltà il fronte russo in quel settore e le ultime notizie di fonte russa che giungono dal campo di battaglia riferiscono che dopo il contrattacco sono state ripristinate le linee difensive e gli ucraini si limitano a effettuare ricognizioni offensive con piccole unità. Nelle ultime ore la fitta pioggia ha rallentato gli attacchi ucraini nelle regioni di Zaporizhia e Donetsk mentre i russi continuano a premere a nord nei settori tra Kupyansk e Lyman.

 

Il ministero della Difesa russo ha comunicato che nella notte tra il 31 luglio e il 1° agosto  è stato sventato un attacco ucraino con droni marini contro due unità navali della Flotta del Mar Nero, i pattugliatori Sergey Kotov e Vasily Bykov (entrambi classe Bykov o Project 22160 da 1700 tonnellate a pieno carico), in missione di sorveglianza 340 chilometri a sud-ovest di Sebastopoli.

Secondo quanto riferito da Mosca i tre droni marini ucraini sono stati distrutti dal fuoco delle artiglierie delle navi russe dotate di un cannone da 76mm e due mitragliatrici pesanti da 14,5 mm, queste ultime già impiegate in passato per colpire droni marittimi di superficie ucraini. Contemporaneamente all’attacco i russi hanno rilevato la presenza nelle vicinanze di un UAS statunitense RQ-4B Global Hawk nell’area del Mar Nero.

 

Le forze armate ucraine avrebbero perso quasi 21.000 soldati nel mese di luglio. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in una teleconferenza con la leadership delle forze armate. “Nell’ultimo mese, a seguito delle azioni di successo delle nostre truppe, le perdite del nemico sono ammontate a 20.824 militari, per l’esattezza, 20.824 persone e 2.227 unità di varie armi”, ha detto il ministro.

Il 29 luglio il presidente Vladimir Putin aveva affermato che “le risorse della mobilitazione in Ucraina si esauriscono” sottolineando che dall’inizio della controffensiva, il 4 giugno, gli ucraini hanno perduto 415 carri armati, termine probabilmente riferito alla totalità dei mezzi corazzati cingolati distrutti o catturati dai russi.

Da Kiev invece i vertici militari ucraini hanno reso noto che nel mese di luglio 18.500 militari russi sono stati uccisi. Impossibile verificare l’attendibilità dei dati forniti da Mosca e Kiev.

Dopo i Leopard 2 e i cingolati da combattimento Bradley, i russi hanno mostrato anche altrui mezzi occidentali catturati quali i cingolati svedesi CV-90  (nella foto sopra) impiegati per fermare l’offensiva russa nel settore di Svatove-Kreminna) e i cacciacarri ruotati francesi AMX-10 impiegati nel settore del Saliente di Vremevsky (nella foto sotto).

L’esibizione deii mezzi corazzati occidentali distrutti, danneggiati o catturati ha un valore anche propagandistico per Mosca che offre premi in denaro ai militari che mettono fuori combattimento tali mezzi.

Inoltre fonti polacche hanno rivelato informazioni e foto (sotto) sullo stabilimento Bumar-Labedy di Gliwice in cui vengono riparati i carri Leopard 2 danneggiati in combattimento.

Il 28 luglio Rheinmetall ha annunciato che prevede di riparare in futuro i carri armati Leopard e altri mezzi ed equipaggiamenti militari in Ucraina.

“Attualmente stiamo formando ucraini in Germania per questo lavoro”, ha detto l’ad del gruppo, Armin Papperger a Spiegel. “Vogliamo iniziare le operazioni dopo la pausa estiva”, ha aggiunto Papperger. La struttura entrerà a far parte di una rete di centri di riparazione per attrezzature belliche tedesche che devono essere revisionate in Ucraina dopo guasti, usura o danneggiamenti in battaglia.

 

Il 25 luglio il Dipartimento della Difesa (DoD) statunitense ha annunciato un ulteriore pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina   valutato fino a 400 milioni di dollari e che include ulteriori munizioni per la difesa aerea, artiglieria e altre munizioni, veicoli corazzati, armi anticarro e altre attrezzature (n ella grafica sotto una tabella riassuntiva degli aiuti militari forniti finora da Washington a Kiev..

Nel dettaglio si tratta di:

  • Munizioni per i sistemi di difesa aerea Patriot e per i sistemi missilistici terra-aria avanzati nazionali (NASAMS);
  •  Sistemi antiaerei Stinger;
  • Munizioni per sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (HIMARS);
  • Proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm;
  • Proiettili colpi di mortaio da 120 mm e 60 mm;32 veicoli ruotati corazzati Stryker;
  • Missili anticarro TOW e Javelin;
  • Droni Hornet;
  • Razzi Hydra-70 per impiego imbarcato su aerei ed elicotteri;
  • Sistemi tattici di navigazione aerea;
  • Munizioni da demolizione per l’eliminazione degli ostacoli;
  • Oltre 28 milioni di munizioni per armi leggere e granate;
  • Dispositivi per la visione notturna e sistemi di immagini termiche;
  • Pezzi di ricambio, munizioni per l’addestramento e altre attrezzature da campo.

 

Gli Stati Uniti hanno inoltre reso noto il 27 luglio che inizieranno la consegna di carri armati M1A1 Abrams (nella foto sotto) all’Ucraina a partire dal mese di settembre. Lo scrive ‘Politico’ citando fonti informate sul dossier. Il primo lotto di carri armati Abrams che gli Stati Uniti trasferiranno in Ucraina includerà non più di 8 veicoli da combattimento  su un totale previsto di 31 tank del modello M1A1.

 

Oggi la Slovacchia ha consegnato all’Ucraina i primi due dei 16 obici semoventi Zuzana 2 ordinati e pagati congiuntamente da Norvegia, Danimarca e Germania alla società statale Konstrukta-Defence. L’intero progetto costerà 90 milioni di euro.

 

Il 27 luglio il parlamento ucraino ha votato a stragrande maggioranza l’estensione della legge marziale per altri 90 giorni, escludendo di fatto l’ipotesi che le elezioni che erano state programmate per ottobre possano svolgersi regolarmente. La legge marziale è in vigore dal giorno in cui la Russia ha iniziato l’attacco all’Ucraina.

La proroga significa che continuerà almeno fino al 15 novembre. La legge, che impedisce agli uomini tra i 18 e i 60 anni di lasciare il Paese, è stata prorogata più volte. Secondo la Costituzione Ucraina, le elezioni non possono essere tenute sotto la legge marziale. la prima volta che un voto nazionale viene rinviato in Ucraina dall’inizio della guerra. Non è chiaro quando possano svolgersi le nuove elezioni parlamentari.

Le elezioni presidenziali sono ancora previste per il prossimo marzo. Volodymyr Zelensky non ha ancora confermato se si candiderà alla rielezione. Quando è stato eletto per la prima volta nel 2019, Zelensky aveva promesso di restare in carica per un solo mandato, ma ha fatto marcia indietro nel maggio 2021, affermando di non aver ancora preso una decisione a riguardo.

 

Il 30 luglio il consigliere presidenziale ucraino Mykhalo Podolyak, in un’intervista al Guardian ha affermato che per proteggere l’intero territorio nazionale dagli attacchi missilistici russi, Kiev ha bisogno di almeno 10-12 batterie di missili antimissile Patriot contro le attuali due disponibili.

“Le tattiche della Russia sono chiare: usano massicce tempeste di droni per sovraccaricare i nostri sistemi antiaerei e, in parallelo, hanno una finestra di opportunità per usare i missili balistici per colpire le infrastrutture”, ha detto Podolyak, ricordando che il suo Paese è dotato di due batterie di Patriot, una fornita dagli Stati Uniti, l’altra da Germania e Paesi Bassi.

“La carenza di questi sistemi significa che non possiamo proteggere tutte le parti del Paese”, ha detto Podolyak. Gli attacchi distruttivi di questi ultimi giorni contro Odessa dimostrano la bontà della richiesta Ucraina, a fronte dell’elevato costo dei sistemi Patriot: “Sarà certamente più costoso riparare i danni in seguito che acquistare un sistema Patriot per difendere il sud” dell’Ucraina, ha aggiunto.

 

Il 30 luglio il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che le forze russe hanno attaccato i siti di produzione dei droni navali che l’Ucraina ha utilizzato per attaccare il ponte di Crimea il 17 luglio. “Le forze armate russe hanno lanciato una serie di attacchi preventivi ai luoghi da cui questi droni vengono inviati e in cui vengono prodotti”, ha detto Putin.

L’emittente televisiva statunitense CNN ha ottenuto in esclusiva l’accesso a una base segreta Ucraina preposta al collaudo di droni marittimi suicidi come quelli che hanno colpito per due volte il Ponte di Crimea in Russia, e che nelle scorse settimane hanno più volte tentato, sinora senza successo, di affondare navi della Flotta russa del Mar Nero.

La base si trova “sulle sponde di un lago”, e durante la visita gli inviati della CNN hanno potuto osservare da vicino e fotografare i droni di superficie protagonisti degli attacchi.

I droni hanno la forma simile a quella di una larga canoa, con uno scafo nero e allungato lungo poco più di cinque metri su cui spiccano solo sensori ottici e una sorta di antenna piatta forse destinata alla guida satellitare.

CNN (ripresa in Italia da Agenzia Nova) sino ad oggi nessun giornalista aveva potuto osservare da vicino i droni di superficie utilizzati dall’Ucraina, che consentono a Kiev di attaccare e sorvegliare le forze russe nel Mar Nero e di minacciare obiettivi lungo la costa della Crimea.

Secondo l’emittente televisiva, l’ultima versione dei droni di superficie ucraini pesa sino a mille chilogrammi, con una testata esplosiva di 300 chilogrammi, un raggio operativo sino a 800 chilometri e una velocità massima di 80 chilometri orari. Dopo l’attacco del 17 luglio i lati del Ponte di Crimea sono stati protetti da barriere anti-sabotaggio immerse in acqua.

Foto:  Telegram, Rybar, Ministero Difesa Russo e US DoD

 

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