Il Burkina Faso invierà truppe in Niger: sale la tensione tra Niamey e Parigi

 

Il Consiglio dei ministri della giunta militare al potere in Burkina Faso ha votato a favore per l’invio di un contingente dell’esercito nel vicino Niger che si prepara ad un eventuale attacco da parte della forza multinazionale dei Paesi membri della Comunità economica dell’Africa occidentale (CEDEAO/ECOWAS) teso a rovesciare la giunta golpista e reinsediare il presidente deposto Mohamed Bazoum.

La decisione, ha riferito il ministro della Difesa del Burkina Faso, Kassoum Coulibaly, è stata presa durante un Consiglio dei ministri presieduta dal presidente ad interim Ibrahim Traorè e dovrò ora passare al vaglio del parlamento.

“Ciò che incide sulla sicurezza del Niger incide fondamentalmente sulla sicurezza del Burkina Faso” ha detto il ministro ribadendo che la stessa a volontà di supportare militarmente la giunta nigerina è stata espressa anche dalla giunta militare del Mali.

Entrambe le nazioni del Sahel avevano annunciato in un comunicato stampa congiunto che si sarebbero schierati al fianco di Niamey in caso di intervento da parte delle truppe dell’ECOWAS contro il Niger.

A ulteriore conferma della giunta burkinabè guidata da Traorè, ieri a Ouagadougou è giunto in visita il vice ministro della Difesa russo, Yunus-bek Yevkurov. (nella foto). Al centro dei colloqui, da quanto si è appreso, il rafforzamento della cooperazione militare con Mosca già discusso al vertice Russia-Africa di San Pietroburgo dello scorso luglio.

Secondo la nota è previsto “l’addestramento di ufficiali e piloti burkinabé in Russia” oltre alla cooperazione in campo economico e all’energia nucleare. Nella seconda metà di agosto Yevkurov era stato in Libia dove ha incontrato a Bengasi il feldmaresciallo Khalifa Haftar che da anni può contare sul sostegno di un robusto contingente di uomini, mezzi, aerei, elicotteri e sistemi di difesa aerea della compagnia militare privata Wagner.

A Ouagadougou “abbiamo discusso le questioni sollevate durante l’incontro tra i presidenti del periodo di transizione del Burkina Faso e della Federazione Russa durante il vertice Russia-Africa a San Pietroburgo. Abbiamo anche discusso i risultati dei colloqui tra i ministri della Difesa dei due paesi in Russia”, ha detto Yevkurov.

Probabile anche che siano state messe a punto nuove forniture di armamenti russi, anche di seconda mano, specie tenendo conto del possibile impiego in Niger delle truppe del Burkina Faso e del Mali. Terminata la visita, la missione di Yekurov in Africa sembrerebbe proseguire in Repubblica Centrafricana, altro alleato di ferro di Mosca in Africa sub-sahariana.

In Niger il 1° settembre la giunta militare al potere dopo il golpe del 26 luglio ha annunciato la sospensione di tutte le attività delle organizzazioni internazionali, delle ong e delle agenzie delle Nazioni Unite nelle “aree operative” militari.

“A causa dell’attuale situazione di sicurezza e dell’attuale impegno operativo delle forze armate nigerine, il ministero (dell’Interno) informa le organizzazioni internazionali, le ong nazionali e internazionali e le agenzie delle Nazioni Unite presenti in Niger che tutte le attività e/o gli spostamenti nelle aree di operazioni sono temporaneamente sospesi”, si legge in un comunicato che non specifica le regioni interessate.

Le aree maggiormente interessate dalle operazioni contro gli insorti jihadisti sono le regioni sud-occidentali, vicino ai confini del Burkina Faso e del Mali, e sud-orientali, vicino al bacino del Lago Ciad e al confine con la Nigeria. Lo scorso 15 agosto 17 militari e numerosi insorti sono stati uccisi in un attacco vicino al Burkina Faso

 

Si accentuano anche le tensioni tra Niamey e Parigi dopo che la giunta ha intimato alle truppe francesi (1.500 militari) e all’ambasciatore di Parigi di lasciare il paese. La giunta ha definito ieri “un’ingerenza supplementare” della Francia le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron che ha ribadito il sostegno al presidente deposto Mohamed Bazoum e che la Francia appoggia “l’azione diplomatica e quando lo deciderà militare” dell’ECOWAS.

“Il governo della Repubblica del Niger ha seguito con costernazione le dichiarazioni fatte lunedì 28 agosto 2023 dal presidente della Repubblica francese, che costituiscono un’ingerenza supplementare flagrante negli affari interni del Niger”, ha dichiarato il portavoce della giunta, colonnello Amadou Abdramane, in un comunicato letto alla televisione nazionale.

“Le parole di Macron e i suoi incessanti sforzi a favore di un’invasione del Niger mirano a perpetuare un’impresa neocolonialista sul popolo nigerino, che non chiede altro se non decidere il proprio destino”, ha aggiunto Abdramane. “Le frizioni con la Francia non riguardano i rapporti tra i nostri popoli, né gli individui, ma la pertinenza della presenza militare francese in Niger”.

 

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