MiG-UTS: il nuovo addestratore intermedio russo

 

Il design bureau russo MiG (facente capo alla UAC – Rostec) sta lavorando a un nuovo addestratore che si chiamerà MiG-UTS dedicato alla formazione intermedia dei piloti militari sui jet. «Stiamo creando l’aereo monomotore più economico e più facile da utilizzare, sia da pilotare che da mantenere, che soddisfa pienamente i requisiti per la fase dell’addestramento» – ha dichiarato Andrey Nedosekin, Vice direttore generale dell’Ufficio di progettazione sperimentale per l’aviazione operativa e tattica.

Il nuovo MiG-UTS, come spiegato da Nedosekin, sarà monomotore per ridurre sensibilmente il costo d’acquisto e d’utilizzo, ma soprattutto perché sarà chiamato a sostituire definitivamente i vecchi aerei a reazione di concezione ceca Aero L-39 Albatros utilizzati a questo scopo dagli anni ’70.

Secondo The Military Balance, nel 2023 le Forze Aerospaziale russe disponevano ancora di 118 trainer L-39 per l’addestramento dei piloti. Il sito web del Ministero della Difesa rileva che l’L-39 è destinato all’addestramento del personale di volo e che con alcune modifiche possono essere utilizzatie come aerei da attacco leggero e caccia.

«Abbiamo grandi dubbi sul sostegno [futuro] al funzionamento dell’aereo [L-39] su cui oggi viene effettuato l’addestramento principale dei piloti. Pertanto è necessario un nuovo strumento di formazione che ci permetta di addestrare efficacemente il personale di volo e tecnico» – ha affermato a tal proposito Sergei Korotkov, Progettista generale e Vicedirettore generale della PJSC UAC.

Ovvia la scelta del motore che sarà adottato dall’UTS: secondo il capo progettista del nuovo MiG-UTS, Alexei Shukaylo, dopo aver studiato le varie opzioni di propulsore disponibili i progettisti della MiG hanno scelto il motore AI-222-25. Oggi questo motore viene utilizzato sull’aereo Yak-130 ed è prodotto in serie nel complesso di produzione Salyut dell’UAC.

Per accelerare il lavoro e ridurre i costi, i progettisti sfrutteranno inoltre al massimo un progetto oramai dimenticato che tuttavia era entrato in competizione negli anni ’90 proprio con lo Yak-130: stiamo parlando dell’aereo d’addestramento avanzato MiG-AT precedentemente creato dal bureau russo che ha volato per la prima volta il 21 marzo 1996. In particolare, la base per la cabina di pilotaggio del nuovo UTS sarà realizzata sfruttando lo stesso layout di quella utilizzata sul MiG-AT che si era comportata egregiamente durante i test di sperimentazione.

Secondo alcuni osservatori l’UTS si porrebbe in una condizione sfavorevole allo Yak-130, ma quest’ultimo è un addestratore avanzato bimotore mentre il nuovo MiG si pone nella categoria degli addestratori intermedi ed è monomotore, quindi con minori costi di acquisto ed esercizio. Tanto per fare un esempio potremmo paragonare il binomio “UTS – Yak-130” con il Leonardo M-345 e il Leonardo M-346, quest’ultimo peraltro basato su sviluppi successivi a un’iniziale joint venture tra la Yakovlev e Aermacchi che si unirono per lo sviluppo del prototipo Yakovlev-Aermacchi 130.

Resta da chiedersi perché non sia stato preso in considerazione il progetto realizzato dall’azienda privata KB-SAT (acronimo russo che sta per Konstructorskoe Bjuro-Sovremyenne Aviatsyonne Tekhnologii, in italiano Ufficio di progettazione – Tecnologie Aeronautiche Moderne), presentato al MAKS-2017 dell’addestratore  SR-10.

Totalmente realizzato con componenti nazionali, l’SR-10 di cui Analisi Difesa parla sin dal 2016, è dotato di una particolare configurazione alare a freccia inversa e si proponeva di inserirsi nella fascia intermedia tra gli addestratori basici a elica (come lo Yak-152 o l’UTS-800) e gli addestratori avanzati Yak-130, dunque proprio nella categoria per cui verrebbe realizzato il MiG-UTS.

Non senza malizia alcuni ritengono che l’SR-10 – qualora fosse stato selezionato dalla Difesa russa – avrebbe potuto togliere un importante flusso di commesse e denaro a Mig e al gruppo industriale aeronautico statale UAC.

Foto UAC

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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