News dal fronte afghano

Problemi doganali per il contingente norvegese
TMNews – Il ritiro delle truppe norvegesi dall’Afghanistan, un’operazione logistica non da poco, rischia di affondare per colpa della dogana: l’amministrazione vuole essere sicura che tutto il materiale rimpatriato abbia pagato l’Iva. Come riporta la stampa norvegese, lo stato maggiore ha addirittura chiesto l’esenzione dall’Iva per evitare problemi amministrativi potenzialmente irrisolvibili: il rimpatrio di 500 effettivi comporta infatti il rientro nel Paese di centinaia di migliaia di oggetti ed effetti personali, il cui acquisto non è sempre facilmente documentabile

La NATO lancia una nuova missione addestrativa
ANSA – I ministri della difesa della Nato, che si riuniranno a Bruxelles il 9 e il 10 ottobre prossimi, approveranno le ”grandi linee” della nuova missione degli alleati in Afghanistan che, a partire dal primo gennaio 2015, avrà il compito di addestrare e assistere le forze locali afghane. Lo ha annunciato il segretario della Nato, Anders Fogh Rasmussen. La missione Isaf di combattimento, a guida Nato, sarà conclusa a fine 2014, quando la responsabilità della sicurezza sarà interamente in mani afghane

Nuove tensioni col Pakistan
Adnkronos/Aki – Kabul è determinata a ”risolvere, con la diplomazia,” le tensioni sorte con il Pakistan per gli attacchi oltre confine. I vertici della sicurezza afghana si sono recati stamani in visita nella provincia orientale di Nangarhar, al confine con il Pakistan, per parlare con i responsabili locali e gli abitanti delle ripetute denunce di attacchi dal lato pakistano della frontiera. Nel distretto di Ghoshta, riferisce il sito web della tv Tolo, sono giunti il ministro della Difesa, generale Bismillah Mohammadi, e il collega degli Interni, Mujtaba Patang. ”Non vogliamo l’avvio di una guerra – ha detto il ministro della Difesa – Abbiamo parlato del problema con gli abitanti e vogliamo risolverlo con la diplomazia”. Mohammadi ha anche confermato che Kabul è al lavoro con le autorità di Islamabad. ”Chiederemo al Pakistan di porre fine agli attacchi”, ha aggiunto. Il ministro degli Interni ha confermato che verrà rafforzata la presenza di agenti della polizia di frontiera al confine con il Pakistan. A favore della linea dura è invece il governatore della provincia di Nangarhar, Gul Agha Shirzoi. ”Se il Pakistan riprenderà con gli attacchi – ha detto – risponderemo con l’Esercito afghano con attacchi simili”. La visita dei due ministri nella provincia di Nangharar arriva a pochi giorni dalla denuncia di un parlamentare afghano, secondo il quale i militari pakistani avrebbero chiesto alle popolazioni dei distretti afghani di Ghoshta e Lalpoor di lasciare le loro case per evitare il rischio di attacchi. Gli attacchi oltre confine sono divenuti una delle questioni piu’ spinose nei rapporti tra Kabul e Islamabad. Le province dell’Afghanistan orientale – Kunar, Nangarhar e Nuristan – da un paio d’anni sono obiettivo di attacchi di insorti attivi nelle zone di frontiera pakistane, ma anche di colpi di artiglieria sparati dal Pakistan. L’Esercito pakistano ha sempre negato ‘attacchi’ deliberati contro la terra afghana e denunciato in passato la caduta nel suo territorio di colpi di mortaio sparati dalle forze di Kabul. Per il presidente afghano Hamid Karzai, ”questi incidenti, come il recente bombardamento di villaggi afghani, rischiano di minare gli sforzi da parte dei due governi per lavorare insieme in nome della sicurezza comune”.

A Exxon non interessa il petrolio afghano
AGI – Pare scemare l’interesse della ExxonMobil la più grande compagnia petrolifera internazionale, verso il travagliato paese mediorientale. All’indomani dell’ufficializzazione di una nuova legge da parte del governo afgano finalizzata ad attrarre nuovi investimenti, la Exxon non ha ancora effettuato la visita in un’area petrolifera vicino a Mazar-e-Sharif, sul confine tra Afghanistan e Tagikistan, per la quale era stata selezionata per una gara assieme ad altre 8 compagnie. Il Ministro delle Attività Minerarie, Wahidullah Shahrani, ha espresso i propri auspici riguardo un repentino sopraluogo nell’area da parte della compagnia, precisando che tuttavia non si tratta di un obbligo. In luglio, la compagnia aveva espresso interesse per il bacino esteso lungo il confine afgano-tagiko in cui sono stimati 1,9 miliardi di barili di greggio. Il Ministro ha commentato che con il termine di chiusura della gara previsto per ottobre, le compagnie prescelte sono state invitate a ispezionare l’area ed a incontrare i leader delle comunità locali. Un invito che scadeva il 30 settembre e che generalmente viene accettato

Foto : truppe norvegesi in Afghanistan (Isaf)

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