I campi d'addestramento al jihad in Libia

da Libero Quotidiano del 21 marzo

La Libia ha una lunga tradizione in fatto di campi d’addestramento per terroristi e miliziani. Tra le dune e desolate pianure del suo deserto si sono addestrati alla guerra e al sabotaggio almeno tre generazioni di terroristi i primi dei quali furono europei appartenenti ai movimenti eversivi di ispirazione comunista (tra i quali le BR italiane, la RAF tedesca e l’IRA nord irlandese….) addestrati da istruttori del Patto di Varsavia nei campi messi a disposizione dal Colonnello Gheddafi, per anni stretto alleato dei sovietici le cui forze militari erano spesso ospitate nei porti e aeroporti libici.

Negli anni ’90 toccò invece a Gheddafi subire l’offensiva terroristica del Gruppo Militante Islamico Libico, movimento aderente ad al-Qaeda che tanti combattenti e kamikaze avrebbe poi dato alla causa di Osama bin Laden in Afghanistan e Iraq. I miliziani del GMIL, addestratisi in Afghanistan, realizzarono campi per reclute jihadiste nella regione del Jebel el-Akhdar, le Colline Verdi situate tra Derna e Bengasi divenute roccaforte dei ribelli islamisti fino al 1999, quando Gheddafi assoldò un migliaio di mercenari serbi reduci dai conflitti in Bosnia e Kosovo che sbaragliarono il GMIL con le stesse spietate tattiche utilizzate nel conflitto in ex Jugoslavia.

Quasi quattro anni dopo la morte del Colonnello, l’impervia regione delle Colline Verdi è tornata ad essere il rifugio degli islamisti libici confluiti nello Stato Islamico che hanno proclamato l’Emirato a Derna (città simbolo del jihadismo libico) evacuando però in gran numero la città dopo i pesanti raid aerei e delle forze speciali egiziane del mese scorso.

Il rientro di alcune centinaia (300 o forse 800) volontari libici che avevano combattuto in Siria con l’ISIS o il Fronte qaedista al-Nusra ha determinato nell’autunno scorso il proliferare di campi d’addestramento intorno a Derna grazie ai quali le milizie dello Stato Islamico in Libia hanno potuto ingrossare le loro fila fino a raggiungere, secondo le stime, i 3 mila combattenti.

Altri campi in Cirenaica sono stati segnalati dall’intelligence statunitense mentre gli 007 egiziani furono i primi a rilevarne alcuni in pieno deserto, a ridosso del confine, già alla fine del 2011 quando l’erede di Osama bin Laden e attuale leader di al-Qaeda, Ayman al Zawahiri, inviò in Libia 200 uomini scelti per organizzare le forze e addestrare un nuovo esercito jihadista.

L’iniziativa portò al rapido potenziamento di Ansar al-Sharia, movimento qaedista oggi avvicinatisi allo Stato Islamico che da mesi si contende con ,l’esercito libico del generale Khalifa Haftar il controllo di Bengasi, città i cui dintorni ospitano diversi campi d’addestramento uno dei quali apparso nei giorni scorsi in alcune foto che raffigurano la dura formazione delle reclute del jihad tra simulazioni di corpo a corpo, lezioni di tattica e sabotaggio, corsi di tiro.

Oggi l’intera Libia, in cui oltre 300 milizie tribali e ideologiche si contendono il controllo del territorio, a essere piena di campi d’addestramento. Nel sud ovest della Tripolitania e nel Fezzan i servizi segreti algerini hanno localizzato campi e basi logistiche dei qaedisti dell’AQMI (al-Qaeda nel Maghreb Islamico) attivi in territorio algerino e nel Sahel e fonti di stampa hanno in più occasioni raccontato di incursioni condotte oltreconfine dalle forze speciali algerine per distruggerli.

Di altri raids compiuti da forze speciali USA e francesi contro campi qaedisti nell’estremo sud libico si vocifera in Niger e Malì mentre un grande di campo di addestramento per miliziani dell’IS si troverebbe a soli 45 chilometri dal confine con la Tunisia secondo quanto dichiarato dal portavoce dell’esercito libico, Ahmed Mesmari, al quotidiano tunisino Assarih.

Mesmari ha detto che circa 3 o 4 mila jihadisti si addestrano regolarmente in un campo a Sabratha, (città costiera in mano all’IS)  la maggior parte dei quali sarebbero miliziani della branca tunisina di Ansar al Sharia. Forze fresche pronte a entrare in battaglia. Pochi giorni or sono le autorità tunisine hanno a smantellato  4 cellule arrestando 22 persone che reclutavano  giovani da dirottare verso i campi di addestramento di Ansar al Sharia in Libia.

Foto: AP, EPA, Stato Islamico

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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