Scontri a singhiozzo a sud di Tripoli. Usa ed Egitto a caccia di jihadisti in Libia

E’ durata poco la tregua in Libia a sud di Tripoli tra le forze del Governo di accordo nazionale (GNA) del premier Fayez al-Sarraj e milizie della Settima Brigata. Nella zona dei combattimenti, alla periferia sud orientale della capitale, si registravano ieri scontri sporadici tra un contingente congiunto dei ministeri Difesa-Interno ed elementi delle forze paramilitari della Settima brigata, milizia basata Tarhuna e formalmente dipendente dal ministero della Difesa del GNA ma ormai fuori controllo.

Di fatto, questi ultimi hanno tentato di avanzare lungo la strada dell’aeroporto internazionale, ma le truppe governative li hanno intercettati e bloccati. Poi è scattato un cessate il fuoco in seguito a un accordo preliminare per porre fine ai combattimenti fra milizie che ieri avevano causato almeno 9 morti e 33 feriti.

AFP Tripoli augusto 18

Una tregua durata appena 30 ore tanto che la missione ONU nel paese africano (UNSMIL) è tornata a chiedere “di cessare la mobilitazione militare e di permettere una mediazione. Solo pochi giorni or sono era scoppiata un’altra battaglia nella stessa zona tra le Brigate Rivoluzionarie di Nawasi e le milizie governative.

Oggi Il governo di accordo nazionale libico ha annunciato di aver raggiunto una nui8iva intesa per un cessate il fuoco. Secondo l’emittente locale Al-Ahrar TV, l’accordo è stato raggiunto nella notte e prevede l’assegnazione di zone di influenza diverse alle milizie rivali che operano a sud della capitale libica.

Secondo fonti ospedaliere citate dall’ emittente al-Ahrar TV, da lunedì gli scontri hanno provocato in tutto 26 morti e 75 feriti, tra cui diversi civili.

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Intanto in Libia è in corso una caccia all’uomo ai terroristi Isis lungo i confini. A ovest il comando militare Usa per l’Africa (AFRICOM) ha confermato di aver effettuato un attacco di precisione vicino a Bani Walid (con un drone), eliminando un terrorista dello Stato Islamico.

L’uomo si chiamava Bu Hariba ed era un comandante Daesh di primo piano, che viveva a Sirte nonostante la sconfitta della formazione.

L’Egitto ha invece condotto un’operazione congiunta tra cacciabombardieri e le forze speciali nel deserto al confine libico uccidendo 7 jihadisti uccisi e distruggendo un veicolo che trasportava armi.

Foto US DoD e AFP

 

Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.

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