Forum Army 2022: le nuove armi della Russia in guerra

 

 

Il Forum Tecnico-militare internazionale Army è la vetrina annuale delle innovazioni militari della Russia, evento chiave per quello che secondo l’autorevole Sipri di Stoccolma, è ancora il secondo Paese esportatore di armi al mondo. L’ottava edizione, tenutasi dal 15 al 21 agosto, si è sviluppata in tre diverse sedi: il Patriot Park Expo di Mosca, sito espositivo principale e del programma congressuale, la base aerea di Kubinka per le esibizioni di volo e il centro di addestramento militare di Alabino per le prove di tiro delle armi individuali e dei mezzi terrestri.

 

Aerei ed elicotteri

All’esposizione statica era presente l’intera linea di velivoli in dotazione alla Forza Aerospaziale russa tra cui tre addestratori: Yak-130, Da-42T e L-410 UVP-E20; dieci velivoli tattici dell’Aviazione a partire dal caccia di quinta generazione Su-57, Su-24M, Su-25SM3, Su-35S, Su-30SM, Su-34, Su-57, MiG-29SMT, MiG-31BM, MiG-31I e MiG-35.

Su-57 (002)

Presenti anche i bombardieri strategici Tupolev Tu-160, Tu-95MS e Tu-22M3 (che per inciso si sono cimentati anche in un passaggio in volo in occasione del 100° anniversario del bureau Tupolev che si festeggerà il prossimo 22 ottobre), gli aerei da trasporto militare Il-76MD-90A, An-72 e An-2 e l’aerocisterna Il-78M.

Otto esemplari di elicotteri esposti tra cui gli onnipresenti Mil Mi-8AMTSh, Mi-8AMTSh-VA, Mi-8AMTSh-VN, il Mi-26, Mi-28UB, Mi-35, Ka-52, il Ka-52K da impiego navale e l’Ansat-U d’addestramento.

Il programma di volo ha incluso ovviamente le esibizioni dimostrative delle squadre acrobatiche dell’Aviazione russa “Swift” e “Russian Knights“, la pattuglia civile dei “First Flight ” e inoltre sono state eseguite l’esibizioni aeree in solitaria degli Yak-130, Su-30SM, MiG-29, elicotteri Mil Mi-28N e voli dimostrativi dell’aereo di linea MS-21-300.

Nell’esposizione statica non potevano ovviamente mancare gli Unmanned Aerial Systems (UAS) di cui ci occuperemo più avanti.

 

MiG-31I

Tra le novità la presenza del MiG-31I dotato del missile ipersonico Kh-47M2 Kinžal; la designazione con l’indice “I” non era stata finora precedentemente menzionata dalla Difesa russa (la versione armata col Kinžal era sempre stata denominata finora come MiG-31K).

MiG-31I (002)

Secondo gli esperti dell’Independent Military Review (supplemento settimanale alla Nezavisimaya Gazeta), con riferimento al progetto congiunto di Russia e Kazakistan di creare il complesso di missili aeronautici Ishim per il lancio operativo in orbita di piccoli veicoli spaziali utilizzando un vettore lanciato da un MiG-31I, si potrebbe parlare di un aereo con funzionalità ulteriormente ampliate con possibilità d’impiego di armi antisatellite. Una risposta ai test statunitensi sui missili antisatellite lanciati dalle portaerei.

 

Kh-69

La KTRV (Russian Tactical Missiles Corporation) ha presentato per la prima volta un nuovo missile da crociera multifunzionale da impiego aereo, subsonico, ad alta precisione e bassa osservabilità denominato Kh-69.

Il Kh-69 è stato sviluppato principalmente per il caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 presso lo State Machine-Building Design Bureau (GosMKB) Raduga intitolato “A. Ya. Bereznyak” (parte della KTRV); un’impresa specializzata nella creazione di armi missilistiche ad alta precisione.

Kh-69 (002)

Come riferito dalla società il missile è dotato di un sistema di navigazione inerziale-satellitare e un cercatore EO (electro-optical) per la fase finale dell’attacco. Progettato per colpire un’ampia gamma di bersagli terrestri fissi il Kh-69 ha una portata massima di 290 km e la velocità è di 700-1.000 km/h. La massa della testata dipende dalla configurazione ma si aggira sui 300-310 Kg.

Ovviamente il Kh-69 può essere posizionato sia su sospensioni esterne (a bordo dei MiG-31, Su-30SM, Su-34 e Su-35) che in baie interne come quelle appunto del caccia di quinta generazione Su-57.

Al Forum Army erano presenti anche altri sviluppi dell’ufficio Raduga: il missile anti-radar da impiego aeronautico Kh-58UShKE progettato per distruggere le stazioni radar a terra, il missile aria-superficie a raggio esteso Kh-59MK e il missile Grom-E1.

 

ATGM Vikhr per elicotteri Mil

A proposito di missili, un’altra novità è stata comunicata da un responsabile della società Concern Kalashnikov secondo cui i missili anticarro (ATGM) “Vikhr” (Whirlwinds) saranno adattati anche alla famiglia di elicotteri Mil (Mi-28 in primis, ma anche Mi-8/17 e Mi-24/35: – «Stiamo lavorando – ha affermato un rappresentante dell’azienda russa – all’utilizzo dei Vikhr-M sull’intera famiglia degli elicotteri Mil e il lavoro è nella fase di ricerca e sviluppo.»

I missili ATGM Vikhr-M sono stati sviluppati dal gruppo di società Kalashnikov per l’elicottero d’attacco Ka-52. La velocità massima è di 610 m/sec, il raggio d’azione è compreso tra gli 800 e i 10.000 metri, la quota operativa è compresa tra i 10 e i 4.000 metri; la sua testata cumulativa in tandem del missile penetra fino a 750 mm di armatura omogenea.

 

Aggiornamento per il Mi-28N

Probabilmente anche collegata a tale espansione operativa Russian Helicopters ha mostrato al pubblico l’aggiornamento dell’elicottero da combattimento Mil Mi-28N.

Tale opzione prevede il perfezionamento dei Mi-28N attraverso l’adozione dei doppi controlli, di motori VK-2500P, un nuovo sistema di difesa a bordo, un sistema optoelettronico giroscopico GOES-451 prodotto dalla Shvabe (finora era stata utilizzata la stazione di avvistamento e avvistamento Thor OPS-28 sviluppata dallo stabilimento di Krasnogorsk), che ha già ottenuto un degno riconoscimento essendo utilizzato sugli elicotteri Ka-52 consegnati dal 2010, oltre ad ampliare la gamma di armi missilistiche guidate.

Mi-28N_0 (002)

Com’è noto il Mi-28N, costruito nello stabilimento di Rostvertol dal 2005 e operativo dal 2008, non era dotato di controllo dall’abitacolo anteriore: tale variante è apparsa solo nel 2015 sul Mi-28NE export e poi sul Mi-28UB per l’Aviazione russa.

Si tratta di una versione che si distingue dalla precedente per i contorni dell’abitacolo leggermente rimodellati, dai diversi vetri dell’abitacolo e dalle porte modificate, nonché da una disposizione dell’abitacolo anteriore e posteriore unificata con due MFD posizionati uno accanto all’altro.

Come riportato al Forum Army-2022, l’armamento dell’elicottero aggiornato includerà i missili guidati “Vikhr-1“, i “Krizantema” e gli “Ataka“. È probabile che una simile opzione di upgrade verrà offerta sia a Mosca che a potenziali clienti esteri già in possesso dell’Havoc (ricordiamo che ad oggi il Mi-28 opera con le Forze Armate di Russia, Algeria, Iraq e Uganda).

Non è noto infine se quest’aggiornamento consentirà l’installazione del nuovo missile multiuso leggero russo LMUR o “Izdelye 305” visto invece agganciato ai piloni dei più moderni Mi-28NE.

Dell’LMUR, a quanto pare già impiegato nel conflitto in Ucraina, alcuni osservatori avrebbero fotografato e dimostrato la totale presenza di componenti russi, un’attenzione non da poco dovuta alla sempre più stringente azione simultanea delle sanzioni occidentali che mirerebbero all’esclusione di invio e acquisto di qualsiasi componente tecnologica straniera.

 

Su-75 Checkmate

E’ stata presentato l’ultimo set di apparecchiature di comunicazione per il caccia tattico leggero di quinta generazione Sukhoi Su-75 Checkmate derivato dal “fratello maggiore” Su-57.

A proposito del Checkmate ricordiamo che il futuro caccia monomotore russo è stato presentato al MAKS-2021 ma d’allora, secondo Denis Manturov, vice primo ministro e ministro  dell’Industria e del Commercio, sono stati ricevuti numerosi feedback dai potenziali clienti stranieri.

«Sulla base dei feedback e dei commenti è stato svolto il lavoro per ottimizzare i costi e analizzare le singole soluzioni tecniche. Il principio di modularità e le moderne tecnologie digitali hanno permesso di apportare modifiche al progetto nel più breve tempo possibile. Grazie a ciò è stato possibile aumentare significativamente la competitività, l’attrattiva commerciale e anche ridurre i rischi tecnici durante la creazione di una macchina.»

«Le scadenze adesso estremamente strette – ha proseguito Manturov – i lavori sul Checkmate sono in fase di preparazione della produzione dei primi prototipi.»

Secondo Manturov il nuovo caccia leggero sarà orientato all’esportazione, tuttavia, secondo il CEO di Rostech Sergey Chemezov, la Difesa russa starebbe mostrando interesse per una versione senza pilota del Checkmate.

 

Su-57 e S-70 Okhotnik

Relativamente al Sukhoi Su-57 Felon che ricordiamo dovrà essere consegnato in 76 esemplari entro il 2028 (di cui i primi 22 entro la fine del 2024), al Forum Army-2022 è stato reso noto che sono in corso colloqui tra la UAC e il Ministero della Difesa russo per la realizzazione di una versione biposto: non c’è in ballo solamente un classico addestratore ma la possibilità di sfruttare un secondo ufficiale addetto esclusivamente al controllo dei droni gregari, come ad esempio l’UCAV Sukhoi S-70 Okhotnik le cui consegne in serie dovrebbero iniziare nel 2024 grazie ad un contratto che dovrà essere firmato entro la fine dell’anno in corso. Una missione integrata tra Su-57 e Okhotnik di cui si parla da tempo in Russia.

 

UAS & UCAS

Sulla tematica dei droni inevitabilmente questa edizione del Forum Army è stata costellata da una fitta presenza di velivoli a pilotaggio remoto di varie categorie.

Iniziamo dalla presentazione del nuovo BAS-750, considerato il “fratello maggiore” del BAS-200. Continua infatti la linea di sistemi multifunzionali senza pilota in grado di risolvere un’ampia gamma di compiti come operazioni di ricerca, geodesia, cartografia, monitoraggio di terreni agricoli, strade, corpi idrici, infrastrutture petrolifere e del gas, linee di alimentazione, comunicazioni e gasdotti, nonché trasporto di merci.

BAS-750 (002)

Il drone è in grado di trasportare carichi fino a 200 kg per via aerea a una velocità di 180 Km/h e ad una quota massima fino a 3.500 m.

Il Progress Rocket and Space Center (parte della società statale Roscosmos) ha presentato invece il suo futuro sviluppo Foton-601, realizzato in collaborazione con la Samara University; questo drone sarà in grado di volare sul terreno utilizzando la visione tecnica consentendo così al drone di funzionare indipendentemente dai sistemi di navigazione.

Il dispositivo sarà in grado di eseguire missioni di ricognizione, direzione e correzione del tiro d’artiglieria e degli attacchi aerei nonché di confermare della neutralizzazione del bersaglio.

E’ stato mostrato il Kronshtadt Orion-E dotato di un terminale satellitare, che consentirà di controllarlo da qualsiasi parte del mondo.

Numerosi i contratti firmati tra la Difesa russa e i produttori di UAS; nel dettaglio:

– un contratto con la Special Technology Center LLC per la produzione e fornitura di UAS Orlan-10 e Orlan-30;

– un contratto con la JSC Kronshtadt per la produzione e la fornitura di UAS Orion.

– un contratto con JSC ENIKS per la produzione e fornitura dell’UAS Eleron-3.

 

Grom

La società Kronshtadt ha comunicato di aver iniziato a lavorare su un contratto statale per lo sviluppo dell’UCAS ad alta velocità Grom, presentato per la prima volta sotto forma di simulacro in occasione del Forum Army-2020.

Il Grom (Thunder o tuono) è progettato per funzionare come gregario nel livello di attacco avanzato in collaborazione con velivoli con equipaggio poiché è in grado di attaccare complessi militari e di difesa aerea e mezzi corazzati.

Secondo le dichiarazioni del costruttore il Grom può anche attaccare le navi di superficie e le infrastrutture costiere poiché una variante sarà in grado di trasportare missili guidati aria-superficie Kh-38. Il Grom ha una lunghezza: 13,8 m, un’apertura alare di 10 m, una velocità massima di 1000 km/h, una quota massima fino a 12.000 m e un carico utile massimo di armamenti fino a 2 tonnellate.

A sua volta il Grom potrà controllare fino a 10 piccoli droni Kronshtad Molniya (Lightining o fulmine) impiegabili come ulteriori droni gregari con compiti ISR o come loitering munition (drone kamikaze) colpendo il bersaglio dall’alto in picchiata con una carica esplosiva.

Le caratteristiche di quest’ultimo sono: peso 60 kg, lunghezza 1,5 m, apertura alare 1,2 metri, velocità: 650 km/h, testata/carico utile dai 5 ai 7 kg, portata di circa 200 km, modalità di guida laser – optronica – Glonass o radar; il Molniya adotta un design di tipo stealth attraverso l’applicazione di numerose tecnologie che contribuiscono alla riduzione della traccia radar e della sua firma termica: un rivestimento speciale sulla fusoliera, un ugello di scarico piatto, una presa d’aria nella parte superiore della fusoliera e un’ala pieghevole a scomparsa sotto la fusoliera.

Scopo del Molniya è l’impiego in sciami di decine di droni a basso costo gestiti da intelligenza artificiale per saturare qualsiasi sistema di difesa aereo.

 

UAC si rinnova

In occasione del Forum Army-2022 infine, l’UAC (United Aircraft Corporation) ha lanciato una nuova immagine aziendale attraverso un nuovo logo che costituisce l’integrazione dello stile di Sukhoi, MiG, Ilyushin, Tupolev in un unico “segno” aziendale.

UAC_Logo (002)

«Il logo della United Aircraft Corporation – ha dichiarato il comunicato stampa – è realizzato in una gamma di sfumature di blu, tradizionali per l’industria aeronautica e consiste nell’abbreviazione del nome della società scritta nello stile del carattere originale – UAC – e nel nome del marchio. Il segno simboleggia il globo e l’aereo futuristico bianco che si libra sopra di esso – “l’ala volante” – funge da immagine dell’aviazione del futuro. Gli angoli arrotondati dell’elemento aggiungono snellezza e dinamismo alla sua forma, e il tratto diagonale della lettera “A” conferisce al logo una traiettoria di decollo, sottolineando il pronunciato vettore di aspirazione al futuro dell’UAC.»

In soldoni l’uso di un’unica identità aziendale è una parte logica dell’attuazione della nuova strategia. Una delle direzioni importanti del suo sviluppo è la trasformazione di UAC da struttura holding a società operativa. E questo significa in primis riduzione dei livelli dirigenziali e successivamente la formazione di un modello aziendale più compatto ed efficiente con focus sullo sviluppo delle competenze progettuali e produttive.

 

Forum Army; i numeri dell’ottava edizione

Nel rapporto finale stilato dal Ministero della Difesa che ha patrocinato anche quest’anno il Forum Army non sono mancati gli accenni alla crisi con l’Occidente e al conflitto in Ucraina.

«Negli otto anni di attività il Forum Army ha rafforzato il suo status di autorevole piattaforma congressuale ed espositiva internazionale, dove specialisti della sfera tecnico-militare interagiscono efficacemente e vengono dimostrati i risultati avanzati dei produttori russi e stranieri di prodotti militari e a duplice uso.

Nel 2022, un programma ampliato e una rappresentanza internazionale su larga scala in termini di composizione e formati sono stati la prova diretta del fallimento della politica delle sanzioni occidentali nell’isolare la Russia a livello internazionale.»

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Secondo i report finali, durante i sette giorni del Forum, ai suoi eventi hanno partecipato 1.903.536 persone; al Forum hanno partecipato inoltre delegazioni militari ufficiali di 85 Stati esteri, di cui 18 di alto livello. Il numero totale dei rappresentanti dei dipartimenti militari stranieri ammontava a oltre 700 persone.

Al Forum hanno partecipato 1.497 imprese e organizzazioni che hanno presentato 28.536 campioni di prodotti militari e di duplice impiego: in questo ambito presso un padiglione separato è stata costituita l’esposizione “Diversificazione dell’industria della difesa russa” che ha mostrato le capacità delle imprese dell’industria della difesa nella produzione di prodotti civili innovativi.

Le più importanti esposizioni nazionali straniere sono state presentate da Bielorussia, Iran e Cina.

Esposizioni statiche presso l’area espositiva centrale sono state realizzate nei padiglioni e nelle aree esterne del Patriot Congress and Exhibition Center, nel campo di prova di Alabino e dell’aviosuperficie di Kubinka per una superficie complessiva di oltre 340.000 mq.

Sei complessi dimostrativi ed espositivi tra le più grandi corporazioni militari russe: State Corporation Rostech, JSC Concern Kalashnikov, PJSC United Aircraft Corporation, JSC United Shipbuilding Corporation, JSC Corporation Tactical Missiles, JSC Concern VKO Almaz-Antey su un’area totale di oltre 37.000 mq hanno mostrato vari oggetti interattivi, inclusi moderni simulatori per specialisti della formazione, nonché simulatori di realtà virtuale; nei padiglioni e nell’area espositiva all’aperto erano presenti anche le corporazoni statali Rosatom e Roscosmos.

Dal 2015, anno della prima edizione del Forum Army, il numero degli eventi scientifici e aziendali è aumentato ogni anno e quest’anno ha raggiunto il record di 340 (di cui 187 tavole rotonde, 52 conferenze, 69 briefing e 32 incontri).

Gli eventi del programma scientifico e commerciale si sono svolti con la partecipazione di capi e rappresentanti delle autorità statali, la leadership del Ministero della Difesa russo, noti personaggi pubblici, esperti militari, progettisti generali e eminenti scienziati. Alla parte aperta degli incontri hanno partecipato rappresentanti di delegazioni provenienti da 70 paesi esteri.

 

I contratti

Il Ministero della Difesa al Forum Army-2022 ha firmato 36 contratti statali con 24 imprese del complesso militare-industriale per un totale di oltre 525 miliardi di rubli (oltre 8,8 miliardi di dollari). Come risultato di questi contratti, le Forze Armate russe saranno destinatarie di oltre 3.700 nuove unità di equipaggiamento; mentre più di 100 unità di armi e attrezzature militari e specializzate saranno riparate e modernizzate.

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Oltre ai contratti relativi alle forniture di missili balistici intercontinentali (ICBM) RS-28 “Sarmat” (siglato con il Centro missilistico statale Makeeva), di missili per il sistema missilistico 9K720 Iskander “SS-26 Stone” (stipulato con il Design Bureau of Mechanical Engineering KBM) e dei nuovissimi sistemi di difesa aerea S-500 (firmato con Almaz-Antey Aerospace Defense Concern), nel settore aeronautico vanno siglati gli accordi per la fornitura di un lotto di bombardieri di prima linea Sukhoi Su-34 (firmato dal viceministro della Difesa della Federazione Russa Alexei Krivoruchko e dal vicepresidente della United Aviation Corporation Alexander Bobryshev) e quello relativo alla fornitura di nuovi elicotteri Kamov Ka-52M e Mil Mi-28NM (firmato sempre da Krivoruchko e dal primo vicedirettore generale per la produzione di elicotteri di elicotteri russi Oleg Gulyaev), per inciso tre specifici velivoli intensivamente impiegati nell’attuale conflitto in Ucraina.

Rosoboronexport (parte della società statale Rostech) ha firmato due contratti di esportazione per oltre 390 milioni di dollari.

Foto Army 2022

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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