Roberto Cingolani traccia il futuro di Leonardo

 

Con ordini, ricavi e redditività in crescita e un nuovo piano industriale appena approvato, l’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, ha tracciato ieri il futuro del colosso italiano della Difesa. Il nuovo piano 2024-2028 porterà il gruppo “a raggiungere una forte crescita nella top line, una redditività a doppia cifra entro il 2026 e raddoppiare il Focf entro la fine del Piano. Questo obiettivo sarà raggiunto attraverso una massiccia digitalizzazione e razionalizzazione di prodotti e servizi, iniziative di efficienza e riduzione dei costi a livello di Gruppo – mirando a 1,8 miliardi di euro di risparmi lordi nell’orizzonte del piano – e la crescita inorganica”.

Il piano industriale indica ordini complessivi pari a 105 miliardi col portafoglio ordini in salita da 40 miliardi a 50 miliardi e i ricavi cumulati 95 miliardi. Nel 2028, gli ordini sono previsti a oltre 22 miliardi. ”La cosa importante è che non abbiamo una concentrazione in un paese ma sarà distribuita e questa è una cosa sana perché ci dà flessibilità” ha detto l’ad.

Il nuovo piano prende il largo in uno “scenario geopolitico mondiale che impone un nuovo paradigma della sicurezza globale” e qui “vogliamo giocare un ruolo proattivo nell’evoluzione dell’industria europea della difesa”, ha detto Cingolani.

“Dalla difesa alla sicurezza: nessun paese europeo può farcela da solo. la sicurezza è un problema continentale e non nazionale. Leonardo ha tutte queste tecnologie in portafoglio. Siamo pronti ma dobbiamo creare sinergie tra tutti gli strumenti nella cassetta degli attrezzi. Tutto questo genera un modello di crescita”.

Sulla difesa comune europea l’ad di Leonardo è andato dritto al punto: “Che sia un problema continentale l’abbiamo visto, perché per aiutare l’Ucraina ogni singolo Stato ha faticato molto e, a parità di investimento, se avessimo avuto delle piattaforme uniformi, gli stessi armamenti, la stessa logistica, sarebbe stato meglio anche per le persone che noi volevamo aiutare a difendere la pace. Detto questo, l’Europa adesso sta cominciando a discutere attivamente dello spazio europeo della difesa, è un po’ lenta perché ovviamente è un’aggregazione di 27 stati con interessi e anche idee diverse. Ci sono dei movimenti iniziali, si è parlato di questo piccolo investimento di un miliardo e mezzo per cominciare a fare uno spazio europeo della difesa, certo bisognerebbe essere molto più rapidi e soprattutto molto più coraggiosi nel creare qualcosa che fosse veramente di interesse continentale e potesse difendere la sicurezza dei cittadini europei. Ora siamo ancora lontani”.

Per Cingolani in Europa occorre favorire le acquisizioni: “le istituzioni europee dovrebbero rendersi conto che le regole dell’antitrust comunitaria non servono gli interessi dei cittadini nel contesto attuale, non ci aiutano a essere più sicuri Non siamo più in un periodo di pace, siamo in un’economia di guerra, il libero mercato può essere un ostacolo per la sicurezza globale, le istituzioni europee dovrebbero capire che i tempi sono cambiati”.

Abbiamo due diligence in corso in aziende di piccole dimensioni, a livello internazionale. È chiaro che dobbiamo rimanere all’interno di una prudente e disciplinata allocazione del capitale”. Leonardo “in questo stadio non dovrà ambire ad acquisizioni troppo grandi, dobbiamo capire quali sono le tecnologie che ci servono e integrarle nelle nostre strategie. Dobbiamo crescere, dobbiamo investire per crescere e dobbiamo remunerare rimanendo ben disciplinati”.

Nel settore spaziale Leonardo con Thales potrebbe procedere a “importanti acquisizioni”. I due gruppi “credono nell’alleanza spaziale” e “abbiamo un potenziale enorme, possiamo operare delle importanti acquisizioni. Vogliamo dare un messaggio chiaro e inequivocabile”, ha detto Cingolani.

Circa le voci di una cessione a Fincantieri di Wass, l’amministratore delegato ha precisato che “al momento non c’è nulla di concreto. C’è un tavolo aperto per una potenziale collaborazione ma al momento nulla di preciso. Con Fincantieri il rapporto è stato rilanciato. Stiamo ancora guardando alle cifre, stiamo verificando. Faremo sicuramente del nostro meglio per sviluppare sinergie ma siamo ancora in una fase tecnica” aggiungendo che “con Fincantieri stiamo cercando di fare non tanto il bene delle nostre aziende ma della competitività del sistema Italia, dobbiamo collaborare per essere più forti nel mondo”.

Cingolani ha negato invece vi siano trattative per rilevare Iveco Defence Vehicles (IDV) ma ammette che nel settore dei sistemi di difesa terrestri Leonardo sta valutando con KNDS le strategie tecnologiche. “Siamo all’inizio“, ha detto sul possibile ingresso di Leonardo nel gruppo franco-tedesco. “Nulla è impossibile ma stiamo in una fase di valutazione tecnologiche. Sono in corso discussioni di natura tecnica e il governo ancora non è coinvolto. Sui mezzi di terra, non siamo autosufficienti. Noi produciamo componenti di qualità ma non abbiamo piattaforme. Dobbiamo fare alleanze, joint venture”.

Circa Piaggio Aero (Leonardo non ha partecipato alla manifestazione di interesse) Cingolani ha detto che “ci hanno chiesto se volevamo essere coinvolti ma non abbiamo partecipato alle manifestazioni di interesse” perché è un business “fuori dal nostro portafoglio. Ci concentriamo sul core, abbiamo risposto che non è nella nostra strategia”.

Il nuovo piano industriale, sul quale Cingolani si è detto “molto ottimista”, attribuisce un ruolo chiave a Cybersicurezza e Intelligenza Artificiale.  “La sicurezza anche dal punto di vista della tecnologia e dei prodotti non può fare a meno di considerare che in questo momento la difesa si basa enormemente sulla tecnologia digitale” ha detto Cingolani.

“Oggi, si può dichiarare una guerra bloccando i sistemi informatici centrali, le banche, le dighe, tutti i servizi, di fatto è come fare una guerra senza distruggere le infrastrutture. Quindi, è necessario proteggere il dato, proteggere i sistemi e le infrastrutture è fondamentale. La Cyber security diventa un po’ la chiave che ci permette di chiudere le serrature, di proteggere i nostri beni. Questo è un trend ormai riconosciuto, non solo dall’azienda tecnologica, ma anche dal mercato che vede la crescita della cyber security molto veloce nei prossimi anni”.

Ieri è stato annunciato che per l’esercizio 2023 Leonardo distribuirà un dividendo di 0,28 euro, raddoppiato rispetto all’anno precedente.

(con fonti Adnkronos e Askanews)

 

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