Londra: fumare nuoce alla salute ma alle reclute ucraine fa benissimo

 

La guerra comporta notizie tragiche ma talvolta ne balenano alcune che possono apparire anche paradossali o addirittura comiche. I nostri lettori ci scuseranno quindi se la notizia diffusa nei giorni scorsi dalla stampa londinese che riportiamo qui sotto la affrontiamo con humor, in puro spirito britannico del resto.

Il governo del Regno Unito che ha deciso di vietare la vendita di sigarette ai cittadini nati dal 2009 per mettere al riparo i giovani dai danni provocati dal fumo e si avvia a vietare progressivamente le sigarette ai sudditi di Sua Maestà, fornisce da due anni gratuitamente grandi quantità di sigarette ai militari ucraini in addestramento in Gran Bretagna nell’ambito dell’Operazione Interflex che a gennaio di quest’anno aveva addestrato 33 mila soldati ucraini.

Lo ha racconta il quotidiano The Telegraph spiegando che in base a un accordo negoziato dal ministero della Difesa britannico le sigarette vengono donate e fornite ai militari ucraini in regime di esenzione doganale come parte delle loro razioni di cibo e altri generi di conforto.

L’intesa è stata raggiunta in seguito alle lamentele dei militari ucraini per i prezzi troppo alti delle sigarette nel Regno Unito e per il fatto che le scorte messe a disposizione nelle basi di addestramento risultavano troppo scarse per soddisfare le esigenze dei fumatori ucraini in uniforme, a quanto pare incalliti.

Un pacchetto di sigarette in Ucraina costa 1,70 sterline (1,9 euro), rispetto al prezzo di 15,67 sterline (18,20 euro) del Regno Unito registrato lo scorso dicembre. Secondo il Telegraph, l’accordo per la fornitura gratuita delle sigarette venne facilitato da Ben Wallace, allora ministro della Difesa britannico, in seguito a negoziati con l’allora omologo ucraino Oleksii Reznikov.

Secondo l’ex ministro ucraino infatti, la carenza di sigarette impediva ai militari di concentrarsi sull’addestramento e rappresentava un rischio per il morale delle truppe. Una fonte ha riferito che gli ucraini “fumano molto più di noi. Non solo le sigarette nel Regno Unito erano troppo costose, ma non ce n’erano abbastanza nei campi d’addestramento in cui dovevano restare.

È stato riferito ai vertici della catena di comando che c’erano problemi di concentrazione e di comfort delle reclute che impedivano di progredire nell’addestramento.”

Certo va osservato che se le reclute ucraine non riescono a concentrarsi senza robuste dosi di nicotina viene naturale chiedersi se forse il fumo in realtà non faccia bene, o almeno aiuti la concentrazione e non solo quella degli ucraini ovviamente, a meno di non voler applicare  discriminazioni basate su etnia e nazionalità che certo un governo politically correct come quello di Rishi Sunak non si sognerebbe mai di attuare.

Il Telegraph spiega che l’accordo per fornire sigarette gratuite alle reclute ucraine in Gran Bretagna è stato concordato poco dopo l’arrivo dei primi militari di Kiev nell’estate del 2022, ma è stato reso noto solo ora, mentre il premier Sunak porta avanti il programma legislativo per attuare un divieto graduale del fumo nel Regno Unito.

Le fonti governative hanno riferito al Telegraph che le sigarette per i militari ucraini sono state fornite da un’azienda internazionale di tabacco e consegnate ai soldati come parte delle loro razioni ma hanno aggiunto che agli ucraini “sono state inoltre offerte alternative più sane come vaporizzatori e bustine di nicotina e consigli sui rischi del fumo” sottolineando che le sigarette vengono donate a chi è già fumatore e “non vengono offerte agli ucraini non fumatori”.

Come dire, doniamo le sigarette agli ucraini per concentrarsi di più e imparare meglio ma spieghiamo loro che fanno male e che ci sono alternative al fumo. Infatti una fonte vicina all’accordo ha affermato: “È giusto dire che il fumo rappresenterà una minaccia minore per la vita di questi soldati coraggiosi rispetto alla lotta contro l’invasione illegale del loro paese da parte di Putin”.

Affermazione che suona tra il comico e il tragico, sottintendendo da un lato che il fumo fa meno male di una raffica di kalashnikov o di una granata da 152mm ma pure che non si possono negare le sigarette a chi è destinato alla prima linea. Londra quindi rende sempre più arduo e costoso fumare ai suoi cittadini ma regala le sigarette a chi va a combattere i russi.

Una fonte del governo ucraino ha ammesso al Telegraph che “è stato un processo burocratico molto lungo e complicato ma ce l’abbiamo fatta. È stato molto apprezzato dai nostri soldati”. L’articolo del quotidiano britannico ricorda che il gigante del tabacco Philip Morris, con  stabilimenti in Ucraina, ha donato 500 mila pacchetti di sigarette all’esercito di Kiev.

Il Telegraph ricorda che durante la Seconda guerra mondiale il 75 per cento dei militari britannici erano fumatori e ricevevano un pacchetto da quattro sigarette insieme ai fiammiferi in ciascuna delle loro razioni.

@GianandreaGaian

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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