L'interesse afghano per gli elicotteri Mi-35

Shakir Kargar, inviato speciale nella CSI del presidente afgano Mohammad Ashraf Ghani, ha espresso l’interesse da parte del suo paese verso un lotto di elicotteri d’attacco Mil Mi-35.

“Abbiamo intenzione di acquistare degli elicotteri russi Mi-35; la questione è attualmente all’ordine del giorno e penso che prossimamente inizieremo i negoziati” – ha dichiarato Kargar in un’intervista all’agenzia Interfax, rivelando inoltre come l’interesse sia ovviamente esteso all’approvvigionamento di armi da fuoco individuali e munizionamento vario.

Kargar ha sottolineato il largo impiego di armamenti russi presso le forze armate afghane. Kargar ha parlato delle imprese sovietiche costruite in Afghanistan oggi totalmente dismesse a causa della guerra e pertanto questo sarà ulteriore motivo di negoziati futuri al fine di riprenderne le attività.

Il Mi-35 è una versione export aggiornata del Mi-24 ”Hind”, esso può volare in missioni di combattimento giorno e notte e in qualsiasi area geografica avente condizioni climatiche critiche (“hot and high”).

Il Mi-35M è dotato di avanzate armi ad alta precisione e può essere utilizzato per distruggere bersagli corazzati, per fornire supporto aereo per operazioni di terra o per missioni di attacco al suolo; tuttavia la sua estrema versatilità lo rende perfettamente idoneo anche in missioni di evacuazione sanitaria o come elicottero da trasporto di carichi in cabina o mediante l’uso di un gancio esterno.

Per la cronaca nel 2008 la forza aerea afghana ha preso in consegna sei Mi-35 revisionati dalla Repubblica Ceca. I piloti afghani sono stati formati in India e hanno iniziato l’addestramento al combattimento nel maggio 2009; lo scopo principale del Mi-35 tra le forze armate afghane è quello di scortare gli elicotteri utility Mi-17 nelle zone più irrequiete del paese asiatico.

Foto ISAF e Sukhoi

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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