Nel 2017 diminuite le morti per terrorismo

Si definisce terrorismo “l’uso della minaccia o della violenza da parte di un attore non statale per raggiungere un obiettivo politico, economico, religioso o sociale attraverso la paura, la coercizione o l’intimidazione”. Secondo un nuovo rapporto pubblicato il 5 dicembre scorso, le morti per terrorismo nel 2017 sarebbero diminuite per il terzo anno consecutivo.

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Il Global Terrorism Index 2018, riporta che lo scorso anno, il numero totale delle morti per terrorismo sarebbe diminuito del 27%. Ci sarebbe stata una forte diminuzione delle morti per attacchi terroristici attribuiti all’ISIS. Siria e Iraq – dove l’ISIS continua a perdere terreno – sono i paesi in cui il calo del numero di morti a causa del terrorismo è stato più consistente. L’Iraq ha visto 5.000 morti in meno e la Siria ne ha visti 1.000.

Tuttavia, i due paesi rimangono tra i primi 10 più colpiti dal terrorismo, insieme a Afghanistan, Nigeria, Somalia, Pakistan, Egitto, Congo, Repubblica Centrafricana e India.

Per quanto riguarda l’Europa ci sarebbe stato un calo del 75% nel 2017. L’Europa occidentale ha registrato un marcato calo del terrorismo con il 52% di Francia, Germania e Belgio. Nel 2017, il numero di morti è sceso a 81 dai 168 dell’anno precedente. Questa tendenza è proseguita fino al 2018, con solo otto morti registrati nell’ottobre 2018.

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Steve Killelea, presidente esecutivo dell’Institute for Economics & Peace, ha spiegato che i miglioramenti in Europa potrebbero essere attribuiti a una serie di motivi. L’ISIS ha perso gran parte della sua attrattiva a causa delle sue sconfitte militari e dell’indebolimento delle sue capacità per sferrare attacchi in Europa.

L’aumento dei finanziamenti contro il terrorismo, combinati con migliori tecniche di sorveglianza avrebbero contribuito alla forte riduzione delle morti in Europa per terrorismo.

L’ISIS rimane, nel 2017, il gruppo terroristico più letale a livello mondiale anche se ormai ha perso la maggior parte del suo territorio e ha visto una forte riduzione delle sue entrate.

A tal proposito la raccolta fondi avviene principalmente attraverso canali sotterranei, al di fuori e al di sopra della legge, nell’economia sommersa globale. In molti casi, la natura dell’attività di raccolta fondi è notevolmente simile a quella delle organizzazioni criminali – che si occupano di droga, armi, tabacco, immigrazione, attraverso rapine o rapimento per riscatto.

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Accanto alla chiara attività criminale, vi è anche un’attività aperta in cui enormi quantità di denaro passano di mano attraverso le organizzazioni di finanziamento e terroristiche. Questa raccolta fondi coinvolge associazioni, organizzazioni caritatevoli, aziende nel mondo degli affari, enti finanziari, ricchi uomini d’affari.

L’impatto finanziario del terrorismo stimato nel 2017 è stato di $ 52 miliardi, ma il rapporto osserva che il suo vero impatto economico è “probabile che sia molto più alto”.

Nonostante gli studi rivelino che il terrorismo sia in declino, il Global Terrorism Index mostra anche quanto il terrorismo sia ancora diffuso e persino peggiore in alcune regioni. In alcuni paesi del Medio Oriente e Africa, tra cui Afghanistan, Iraq, Nigeria, Somalia e Siria si sono registrati più di 1.000 morti, mentre in altri 19 paesi si sono registrati più di 100 morti.

Somalia ed Egitto hanno registrato il più grande aumento nel numero di morti per terrorismo nel 2017: attacchi in Somalia hanno ucciso 587 persone mentre in Egitto ne hanno ucciso 311. Le morti per terrorismo sono aumentate del 93% in Somalia, dal 2016 al 2017.

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Marco Cochi riporta su AfroFocus, che la recente serie di attacchi dello Stato Islamico in Africa occidentale testimonia che la fazione di Boko Haram sta diventando una minaccia crescente nella regione del bacino del lago Ciad.

Filippine, Cina e Tailandia hanno pagato l’85% delle morti totali nella regione Asia-Pacifico dal 2002. Nel frattempo, Filippine, Tailandia e Myanmar hanno il maggior numero di attività terroristiche nella regione dal 2002.

Come riportato su Analisi Difesa nel febbraio scorso, la sconfitta dello Stato islamico in Iraq e in Siria farebbero aumentare la minaccia per il Sud-Est asiatico. La regione ha visto “un marcato aumento degli attacchi terroristici di ispirazione Stato Islamico” negli ultimi anni, con almeno 10 attacchi nella sola Indonesia nella prima metà del 2017.

Foto AFP, Reuters e Stato Islamico

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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