Gli USA compensano le Filippine per la rinuncia agli elicotteri russi

 

 

Cento milioni di dollari. Questo è l’aiuto promesso a Manila lo scorso 14 ottobre dall’ambasciatore degli Stati Uniti nelle Filippine Mary Kay Carlson a bordo della portaerei USS Ronald Reagan. Un importo erogato nell’ambito del programma Foreign Military Sales (FMS) per il prossimo anno. Si tratta del più grande pacchetto di aiuti alle Filippine degli ultimi anni.

In un’intervista con i media locali, Mary Kay Carlson ha affermato che gli USA hanno intenzione di aiutare le Forze Armate filippine ad ammodernare le loro forze armate e in particolare nel fornire il finanziamento per l’acquisto di elicotteri pesanti di fabbricazione americana teso a compensare la rinuncia di Manila ad acquisire gli elicotteri Mil Mi-17 russi.

«Gli Stati Uniti stanno fornendo 100 milioni di dollari di assistenza militare in parte da utilizzare a discrezione delle Forze Armate filippine ma i fondi potrebbero essere utilizzati per compensare la decisione di annullare l’acquisto di elicotteri russi Mil Mi-17.»

Una storia molto lunga e tormentata di cui Analisi Difesa ha raccontato i continui tira e molla. L’intenzione delle Filippine di acquistare 16 Mil Mi-171 dalla Russia risale al 2017 e fu successivamente annunciata durante il Forum Army-2019 dal vice ministro della Difesa Raimundo Elefante.

Nel marzo 2020 l’ambasciata filippina in Russia riferiva che una delegazione locale costituita dal Segretario alla Difesa Josue Gaverza Jr. e da altri funzionari delle Forze Armate di Manila si era recata presso l’azienda russa Ulan-Ude Aviation Plant (UUAP) per prendere visione degli elicotteri Mil Mi-171 e della loro produzione in relazione al previsto acquisto.

Nonostante l’inizio delle consegne di 32 elicotteri Sikorsky S-70i Black Hawk, il 4 novembre 2020 il Dipartimento filippino del bilancio e della gestione emetteva un “Ordine di assegnazione speciale” (SARO) approvato il 29 ottobre del valore di 1,919 miliardi di pesos filippini (pari a 41,56 milioni di dollari) e relativo al pagamento dell’anticipo pari al 15% della fornitura degli elicotteri da trasporto russi in conformità con i requisiti del programma di ammodernamento  delle Forze Armate. Il valore totale del contratto ammontava a 12,7 miliardi di pesos filippini (circa 230 milioni di dollari).

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Restava certamente da capire come la Difesa filippina intendesse aggirare lo scoglio delle famigerate sanzioni statunitensi ai sensi del Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA), fino allo fine dello scorso anno, quando Jane’s citava il proseguimento dell’accordo con la Russia e infine nello scorso marzo, quando la stampa locale riportava la dichiarazione del ministro della Difesa Delfin Lorenzana secondo cui il conflitto russo-ucraino non avrebbe avuto alcun effetto sul contratto in essere e dunque non lasciando adito a dubbi sul proseguimento dell’accordo tra Manila e Mosca.

Poi l’ennesimo ripensamento, lo scorso agosto, quando le Filippine annullarono definitivamente la procedura d’acquisto dei 16 elicotteri Mil Mi-171 russi a causa delle sanzioni statunitensi.

L’aeronautica filippina aveva cercato di acquistare elicotteri da trasporto pesante sin dagli anni ’90 anche se i tentativi di acquisire i Boeing CH-47 Chinook americani fallirono a causa della mancanza di fondi. La scelta degli elicotteri russi avrebbe permesso di disporre di una macchina testata in tutto il mondo con un grande carico utile e ad un prezzo conveniente.

Sebbene al momento non è noto come verrà risolta la questione della risoluzione dell’accordo con Sovtechnoexport LLC e del pagamento anticipato per gli elicotteri non è da escludere che l’importo finanziato dagli Stati Uniti possa servire a compensare così l’anticipo pagato a suo tempo (e che molto probabilmente andrà perso) alla Russia.

L’attuale Presidente filippino, Ferdinand Marcos Jr, ha dichiarato che «purtroppo abbiamo effettuato un pagamento iniziale [al costruttore russo] di cui speriamo di negoziare la restituzione almeno parziale. Ad ogni modo l’accordo è già stato annullato.»

In questo contesto l’ambasciatore russo a Manila, Marat Pavlov, ha dichiarato ai media locali che l’UUAP stava tutt’oggi alle prese con l’assemblaggio dei Mi-17 filippini.

Nonostante la retorica filo cinese dell’ex presidente Rodrigo Duterte le Filippine continuano ad essere tra i maggiori destinatari degli aiuti militari statunitensi nell’Indo-Pacifico.

Dal 2015 il volume dell’assistenza militare USA al paese asiatico è stato stimato in 475,3 milioni di dollari: ricordiamo a titolo d’esempio il trasferimento alle Filippine di unità navali (tra cui un cutter ex US Coast Guard), 8 aerei da pattugliamento marittimo Beech C-12, 8 UAV ScanEagle per un valore di oltre 18 milioni di dollari, 4 velivoli leggeri Cessna 172, fucili da cecchino e attrezzature per la protezione contro gli ordigni esplosivi improvvisati (IED) del valore di 29 milioni di dollari, senza contare i vari programmi di formazione e rafforzamento delle capacità antiterrorismo e di sicurezza marittima.

Foto Mil

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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