Clandestini: sbarchi quadruplicati nel 2020

I dati sui flussi illegali via mare relativi al solo 2020 sono allarmanti e al tempo stesso disarmanti perché mostrano il rapido disfacimento dello Stato italiano  di fronte a un’immigrazione illegale che, pur con l’aggravante dell’emergenza Covid, non raggiunge per ora numeri paragonabili a quelli degli anni dei governi a guida PD.

Dall’inizio dell’anno al 30 agosto sono sbarcati 19.194 clandestini contro i 5.135 dello stesso periodo del 2019, quindi quasi il quadruplo: solo tra il 26 e il 30 agosto ne sono sbarcati 1.500. da navi delle Ong, velieri, barchini e barconi.

Tra i clandestini giunti in Italia quest’anno via mare vi sono per lo più tunisini (7.885), bengalesi (3.041), ivoriani (911), algerini (858), pakistani (667), sudanesi (643) e marocchini (569). 

Migranti economici illegali che non fuggono da guerre o carestie e che non avrebbero diritto a nessun trattamento diverso dal respingimento o dall’espulsione immediata.

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Invece vengono tutti accolti e ci va ancora bene, finché dura, perché la Guardia Costiera libica, che ha inizio agosto ha ricevuto da Roma altre 4 motovedette appartenute alla Guardia di Finanza (2 unità navali da 27 metri, classe Corrubia e 2 vedette veloci V5000) ha reso noto il 24 agosto di aver bloccato dall’inizio dell’anno oltre 7.500 clandestini diretti a Malta e in Italia.

Flussi che hanno visto un’ampia presenza di persone positive al Covid-19 (in Sicilia il 13 agosto su 562 positivi al coronavirus il 40% erano migranti illegali) e sbarchi che, per questa ragione soprattutto, sono stati condannati, ma solo a parole, da diversi esponenti del governo e delle istituzioni.

Il ministro dell’Interno, Lamorgese, il 29 luglio aveva definito gli sbarchi a Lampedusa “inaccettabili” ma da allora sono sbarcati più di 6.661 clandestini.

Da quando Conte ha detto il 5 agosto che sull’immigrazione illegale “saremo duri e inflessibili” ne sono sbarcati oltre 4.362.

Il 12 agosto anche il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha detto pubblicamente che “le persone che non sono legittimamente nel nostro Paese, e a maggior ragione quelle che delinquono, devono tornare nel loro Paesema da quel giorno sono stati rimpatriati solo poche decine di tunisini mentre sono sbarcati e sono stati accolti  altri 4mila clandestini.

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Il 29 agosto dopo che tre nigeriani hanno devastato l’ospedale militare romano del Celio aggredendo il personale in uniforme il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha parlato di un un fatto “grave e inammissibile”. Nessuno però ha cacciati i clandestini dalla struttura militare, quindi situazioni simili potrebbero verificarsi di nuovo anche domani.

Tutte parole pronunciate e riprese dai media ma che nessuno nel governo sembra determinato a dare seguire con fatti concreti. Anzi, Lamorgese ha annunciato a Ferragosto che anche le caserme, compresi gli spazi aperti, potrebbero essere utilizzate per accogliere i migranti e ieri ha noleggiato altre tre navi quarantena (per un costo di milioni di euro) per i clandestini sbarcati a Lampedusa.

Oltre alle due navi attualmente utilizzate, dove “abbiamo reparti Covid, stiamo cercando dei luoghi temporanei, fino al 15 ottobre, data termine per l’emergenza, che possono essere anche caserme, da utilizzare. Attrezzeremo anche le parti esterne con moduli abitativi per consentire i 14 giorni di quarantena”.

Più recentemente le navi quarantena noleggiate dallo Stato sono salite a tre e in un’intervista a Repubblica pochi giorni fa il ministro Lamorgese ha affermato che ci sarà un “autunno caldo” per gli sbarchi: quindi o questi flussi sono diventati ora “accettabili” oppure il ministro si contraddice.

Con annunci simili i flussi “inaccettabili” vengono in realtà ulteriormente incoraggiati e in effetti la “ferrea determinazione” espressa dai nostri vertici istituzionali contro l’immigrazione illegale non sembra aver impressionato molto trafficanti, clandestini, scafisti e Ong.

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La Tunisia, che ci prende in giro da anni facendo periodicamente aumentare i flussi migratori illegali per chiedere nuovi aiuti economici e in seguito replicare lo stesso schema mentre anche i trafficanti sono attenti agli equilibri politici interni all’Italia e ai relativi mutamenti.

Di fronte a continue fughe dai centri di quarantena e aggressioni alle forze di polizia (che confermano come stiamo accogliendo in buona parte delinquenti e balordi che non contribuiranno allo sviluppo dell’Italia né a pagarci le pensioni) non regge neppure la scusante umanitaria, da sempre “asso nella manica” del fronte immigrazionista che raccoglie tanti adepti dalle sedi di alcuni partiti ai centri sociali, dalle case del popolo agli oratori.

L’Italia del resto non ha mai fatto una vera politica di accoglienza umanitaria, che è un atto che si compie verso un popolo in stato di necessità ma dal 2013 ha accolto oltre 750 mila immigrati clandestini che avevano in comune un’unica caratteristica: aver pagato organizzazioni criminali per raggiungere l’Italia.

Evidentemente non c’è nulla di umanitario nell’arricchire trafficanti senza scrupoli e il carrozzone italico che riunisce la lobby dei soccorsi (le navi delle Ong) e dell’accoglienza, per lo più enti, coop e associazioni cattoliche e di sinistra.

Occorre poi comprendere che ciò che i nostri leader dicono e fanno ha un impatto che va ben oltre i confini nazionali.
I vertici del governo italiano trattano la politica estera e migratoria guardando esclusivamente agli equilibri interni alla maggioranza. Ogni annuncio sembra rivolgersi a una corrente dei 5 Stelle o del Pd ma ha un impatto ben più ampio sui nostri interlocutori e avversari. L’errore non è politico, è strategico e lede gli interessi nazionali.

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Anche nel Nord-Est la situazione non sembra migliorare con decine di clandestini pachistani e afghani che entrano quasi ogni giorno dal confine con la Slovenia.

Terminati i periodi di quarantena dopo gli sbarchi effettuati in Italia in luglio, anche le navi delle Ong hanno ripreso a sbarcare clandestini in Italia e solo in Italia. che spalanca i porti a tutti in barba ai decreti Sicurezza di Matteo Salvini che molti nel governo attuale vorrebbero abrogare ma che l’esecutivo si limita per ora a non applicare.

Non viene applicato neppure il decreto del 7 aprile firmato da quattro ministri dell’attuale governo e legato al permanere dell’emergenza Covid che è stata rinnovata fino a ottobre e che dispone, causa Covid, che i nostri porti restino chiusi alle Ong e alle navi che vogliano sbarcare in Italia persone soccorse fuori dalle aree Sar (Search and rescue) di competenza italiana.

In base a quel decreto dell’attuale governo nessuna nave delle Ong avrebbe dovuto avere il permesso di sbarco. Invece già ad aprile, una settimana dopo l’emanazione del decreto, le navi delle Ong, che battono per lo più bandiera tedesca o di paesi del nord Europa, entrano ed escono tranquillamente dalle nostre acque e hanno ripreso tranquillamente a sbarcare clandestini.

Una situazione che si presta a molte interpretazioni inclusa quella più maliziosa secondo la quale per ottenere dalla Ue le condizioni richieste per il Recovery Fund (come già successo in passato secondo le note dichiarazioni dell’ex ministro degli Esteri Emma Bonino), il governo di Roma abbia accettato che quelli italiani siano gli unici “porti sicuri” per lo sbarco dei migranti illegali.

Rinunciando a difendere i confini e con essi la sicurezza anche sanitaria dei cittadini e ogni forma concreta di sovranità nazionale, il governo Conte 2 ha perso qualsiasi credibilità. Anche perché mettendo a confronto le dichiarazioni dei vertici governativi e istituzionali sopra riportate, tutte di condanna agli sbarchi dei clandestini, con “l’invasione” in atto e l’accoglienza assicurata a tutti le considerazioni possibili sono solo due: o il governo e i suoi esponenti mentono spudoratamente rilasciando dichiarazioni contrarie ai loro reali proponimenti.

Oppure il governo italiano non ha la capacità, l’autorità e soprattutto non detiene la sovranità necessaria per concretizzare ciò che afferma, per chiudere porti e confini ai clandestini (neppure in condizioni di emergenza sanitaria), per contrastare il crimine internazionale che gestisce i flussi e per opporsi alle potenti lobby delle Ong internazionali e delle organizzazioni politiche e religiose italiane che rappresentano peraltro parte consistente dell’elettorato delle forze che sostengono l’attuale esecutivo.

 

Il rapporto di Ferragosto del Viminale

Venendo ai dati su base annua resi noti a metà agosto si è registrata una forte crescita degli arrivi in Italia di migranti illegali dalle coste nordafricane: erano sbarcati 21.618 tra il ‘1° agosto 2019 ed il 31 luglio 2020 contro gli 8.691 del periodo 1°agosto 2018-31 luglio 2019 (+148,7%).

In aumento anche i minori non accompagnati sbarcati, ben 2.886 (+157,9%) anche se, come è noto, si tratta in molti casi di minorenni autodichiaratisi tali per sfuggire ai rimpatri.

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Questi i dati diffusi dal Viminale in occasione della tradizionale conferenza stampa di Ferragosto del ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese (qui il dossier completo). Un bilancio che inevitabilmente si presta a valutazioni politiche poiché il periodo di riferimento agosto 2018-luglio 2019 coincide con il governo giallo-verde, quando al Viminale sedeva Matteo Salvini, a confronto con il primo anno di Governo Conte 2.

I dati diffusi tengono conto solo degli ingressi illegali via mare e non dei flussi clandestini che penetrano in Italia dal confine sloveno (per lo più afghani, pakistani, bengalesi e iracheni).

La maggioranza dei migranti sono arrivati con sbarchi autonomi (16.347), mentre quelli soccorsi nell’Area SAR (Ricerca e Soccorso) italiana sono stati 5.271 (4.066 recuperati da navi ong). Tunisia (8.984) e Libia (8.746) i principali Paesi di partenza e poi Turchia Albania Grecia ed Egitto.

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Tunisina (34,3%) e bengalese (11,9%) le nazionalità più numerose tra gli sbarcati, seguono Costa d’Avorio, Algeria, Pakistan, Iraq, Sudan, Marocco e Somalia.

Dal 5 settembre 2019 al 31 luglio 2020 sono stati invece 622 i richiedenti asilo ricollocati in altri paesi europei contro 233 dell’anno precedente, + 167 per cento rispetto all’anno precedente.

Crollo verticale dei rimpatri invece, complice anche il confinamento imposto dal Covid, scesi da 6.862 a 4.408 (meno 35,8%) mentre sono aumentati da 17.531 a 23.226 gli stranieri espulsi o respinti (più 32,5%) anche se all’interno di questo dato positivo si registra un calo degli stranieri respinti alla frontiera, scesi da 9.203 a 6.613 anche a causa dell’emergenza Covid.

Infine, i migranti giunti illegalmente in Italia e inseriti nel circuito dell’accoglienza sono 86.330, in calo del 17% rispetto allo scorso anno.

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Nel rapporto del Viminale manca il dato sui cosiddetti “dublinanti”, clandestini sbarcati in Italia ma poi stabilitisi in altri Stati della Ue, per lo più Francia e Germania che in base agli accordi di Dublino vengono riportati in Italia.

Col precedente governo i flussi di rientro dai paesi Ue erano stati bloccati ma sono ripresi col Governo Conte 2: dal settembre 2019 i “dublinanti” riportati in Italia sarebbero circa 3 mila, di cui un migliaio nel 2020 (895 tra gennaio e febbraio e 39 dopo l’emergenza Covid riferiva un comunicato del Viminale).

@GianandreaGaian

Foto: Frontex, LaPresse, Marina Militare, Guardia Costiera Libica e Twitter

 

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Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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