La commessa abortita in Perù e il canto del cigno di Antonov

 

 

Il Ministro dell’Interno di Lima – Direzione dipartimento aeronautico (DIRAVPOL) – Vicente Romero, ha annunciato i nuovi piani del settore per riprendere il programma di ammodernamento della Polizia Nazionale peruviana. L’annuncio è stato dato in occasione della cerimonia per il 39° anniversario della Diravpol.

Il Ministero dell’Interno gestisce difatti i piani per l’acquisizione di un aereo da trasporto che in prima istanza si starebbe cercando di acquistare di nuova produzione. La voce di bilancio a tal fine sarebbe stata abilitata attraverso il recupero di poco più di 64 milioni di dollari che erano stati impegnati tramite lettera di credito per l’acquisizione di un Antonov An-178 il cui contratto è stato tuttavia annullato dal Governo peruviano come conseguenza della scadenza di consegna oltre i termini previsti.

Ampiamente trattata da Analisi Difesa ricordiamo la fasi di questa storia: nel settembre 2019 il Ministero degli affari interni del Perù decise di acquistare un nuovo An-178 per sostituire i vecchi Antonov An-32B “Cline”. Nella gara peruviana l’An-178 superò allora i rivali Alenia C-27J Spartan (già ordinati da Lima in quattro esemplari nel 2013) e l’Airbus C-295M.

Alla fine del 2021 iniziava la diatriba tra Lima e Kiev, quando lo stato andino minacciò sanzioni contro la società ucraina Antonov a causa della mancata consegna dell’aereo da trasporto An-178 il cui termine previsto dall’accordo (già ampiamente scaduto) risaliva al 23 ottobre 2021.

Il Controllore Generale della Repubblica del Perù (responsabile del monitoraggio dell’uso dei fondi) pubblicava dunque un rapporto “Sul controllo parallelo” (Informe de Control Concurrente № 014-2021 / OCI / 0282-SCC), in cui avvertiva il Ministero degli Affari interni sulla possibile perdita economica per un importo di 64 milioni di dollari a causa di un ritardo nella consegna dell’An-178 ordinato per la Polizia Nazionale Peruviana.

Secondo tale rapporto le sanzioni sarebbero state comminate dal giorno successivo la prevista data di consegna: 5.000 dollari al mese per i primi due mesi di ritardo, 35.000 dollari al mese tra il terzo e il quinto mese e 70.000 dollari tra il quinto e il dodicesimo mese, dopodiché il cliente poteva chiedere la risoluzione del contratto.

È noto difatti che tra l’11 e il 12 ottobre 2021 l’allora ispettore dell’aviazione del Ministero degli affari interni del Perù, Jose Almoriano, visitava le imprese statali Antonov e Motor Sich e che allo stesso tempo i rappresentanti del cliente venivano informati che il velivolo era strutturalmente pronto al 65%; in quel momento infatti, Antonov State Enterprise stava assemblando le strutture dell’aeromobile e procedeva all’installazione dei sistemi e componenti acquistati da altri produttori internazionali.

L’anno precedente, nell’agosto 2020, sul nostro canale Telegram riportavamo dell’annuncio formulato dall’allora CEO di Antonov Olexander Losya, secondo cui il velivolo era in via di completamento, ma già nel novembre dello stesso anno Losya rassegnava le sue dimissioni dal bureau (dopo appena cinque mesi dall’assunzione dell’incarico che a sua volta era subentrato a Oleksandr Donets nel giugno del 2020), lasciando così l’incarico a Sergei Bychkov (per inciso lo stesso Bychkov che recentemente è stato indagato dalla SBU ucraina nell’ambito dell’indagine sulla distruzione dell’aereo da trasporto super pesante Antonov An-225 “Mriya” avvenuta nelle prime fasi della guerra tra Russia e Ucraina presso l’aeroporto di Kiev Gostomel).

Ma già allora le accuse erano comunque reciproche dato che lo stesso Losya accusava Lima dichiarando che la società ucraina non aveva ricevuto tramite Spetstechnoexport alcun rimborso dal Ministero dell’Interno peruviano per il velivolo acquistato: – «Sarò franco. Non abbiamo ancora ricevuto un centesimo per questo aereo. Pertanto ho deciso di dare la precedenza alla costruzione di un aereo per il Ministero della Difesa dell’Ucraina. Sull’An-178 per il Ministero degli Affari Interni del Perù continuiamo a lavorare. Quando arriverà il denaro lo finiremo, ma tutto questo solo nel momento in cui saremo finanziati.»

Un addetto della società ucraina affermava allora che il problema in realtà poteva probabilmente essere individuato nella parte procedurale poiché il contratto non era stato firmato da Antonov ma dall’esportatore nazionale, la società Spetstechnoexport che fa parte del Consorzio di Stato Ukroboronprom.

Ma anche la stessa Spetstechnoexport rigettava le accuse con un comunicato ufficiale. L’ultimo atto di questa vicenda arrivava infine da Lima dove, secondo fonti peruviane, sarebbe stato il Banco de la Naciòn ad annullare qualsiasi transazione all’impresa statale ucraina Antonov.

La banca statale peruviana avrebbe infatti rifiutato di accettare un accordo bancario dalla banca tedesca “DZ Bank AG” per i pagamenti diretti a Spetstechnoexport (l’accordo tra queste due banche prevedeva la copertura dell’intero valore del contratto per 64 milioni di dollari) e questo nonostante il fatto che la tedesca “DZ Bank AG” sia classificata come una banca di prima categoria dalla Central Reserve Bank del Perù.

Torniamo ai nostri giorni, quando il ministro Romero ha espressamente dichiarato di aver recuperato i 64 milioni di dollari del suddetto contratto e di essere pronti alla ricerca di un nuovo aereo per le esigenze della locale Polizia e in questo contesto torneranno a riproporsi le allora società i rivali della gara di allora: l’Alenia C-27J Spartan e l’Airbus C-295M.

Storia finita per Antonov? Nient’affatto, perché il velivolo destinato al Perù – stante le informazioni dell’epoca – fu traslato verso il contratto con le Forze Armate ucraine, ma anche in quel caso le consegne dell’An-178 all’Aeronautica Militare ucraina sono state ostacolate.

Secondo il contratto statale il primo An-178 per le Forze Armate di Kiev doveva essere consegnato entro la fine dello scorso anno e il secondo nella prima metà del 2023, tanto che secondo fonti russe il ministero della Difesa ucraino prevede di imporre una sanzione a Antonov State Enterprise a causa del mancato adempimento del contratto nei tempi previsti.

L’An-178, come ampiamente trattato in passato da Analisi Difesa è un aereo da trasporto militare a corto/medio raggio progettato dalla società ucraina Antonov realizzato sulla base del regional An-158 (An-148-200), ma dotato di una rampa di carico posteriore. I due modelli hanno infatti in comune molti componenti compresa l’ala, la sezione anteriore di fusoliera con la cabina e il carrello anteriore.

In grado di operare anche da piste semi preparate, l’An-178 può trasportare carichi fino a 18 tonnellate con una velocità massima di 800 km/h. Nella versione militare, secondo i dati forniti recentemente dal costruttore, l’An-178 coi suoi 167 metri cubi di vano di carico è in grado di trasportare in alternativa fino a 90 soldati o 84 paracadutisti mentre nella versione MedEvac può ospitare fino a 40 barelle e 38 posti a sedere, o ancora 8 moduli di medicazione più 12 medici a bordo.

Destinato a sostituire i vecchi An-12/26/32, l’An-178 era un progetto realizzato in principio con l’obiettivo di equipaggiare le Forze Aeree russe, tuttavia in seguito alla crisi del 2014 tra Mosca e Kiev l’azienda ucraina ha dovuto cercare altri partner commerciali e procedere alla sostituzione di tutte le componenti “made in Russia”.

Dopo la fallimentare cooperazione con l’Arabia Saudita e i contratti mai effettivamente andati in porto con l’Iraq e la Guardia Nazionale ucraina, Antonov non sembra poter più riuscire a risorgere dalle sue ceneri, ancor meno nel periodo attuale considerando le operazioni militari russe che non possono che aggravare ancora di più una situazione economica e commerciale compromessa da almeno dieci anni.

Foto Antonov

 

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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