Dopo i Sukhoi Su-57 l’Algeria acquista anche i Su-35

Secondo i blogger militari algerini lo scorso 13 marzo un caccia da superiorità aerea Sukhoi Su-35E è stato filmato nella regione di Oum El Bouaghi, nel nord dell’Algeria, dove si trova la locale base aerea dell’Aeronautica Militare algerina (al-Quwwat al-Jawwiyya al-Jaza’iriyya o QJJ).
Un episodio che potrebbe confermare il fatto che nonostante i dati controversi e le recenti notizie sull’acquisizione dei caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57E, anche il Su-35 è stato oggetto di attenzione da parte dei vertici militari locali con la conseguente acquisizione del velivolo russo.
Com’è noto l’Aeronautica Militare algerina impiega attualmente i caccia MiG-29M/M2, i caccia multiruolo pesanti Sukhoi Su-30MKA e i bombardieri di prima linea Sukhoi Su-24. A febbraio inoltre, come dicevamo prima, è stato riferito dai media locali che l’Algeria aveva confermato l’acquisto di caccia Su-57E, diventando il primo cliente straniero del “Felon”.
Ma qual è la storia dell’interesse di Algeri nei confronti del Su-35? Analisi Difesa discute di questa possibile acquisizione dal 2016, quando il Kommersant svelava per la prima volta l’interesse dei vertici militari nei confronti del “Super Flanker” in seguito all’acquisizione del caccia da parte della Cina e del suo primo impiego operativo in Siria.
Una fonte dell’agenzia FSMTC (Servizio federale di cooperazione tecnico-militare), rivelò allora che il paese nordafricano aveva espressamente richiesto un esemplare di Su-35 da collaudare presso la base aerea di Tamanrasset. Il Kommersant aggiungeva poi a tal riguardo l’interesse di Algeri per l’acquisto di un primo lotto 10 Sukhoi Su-35 per un contratto del valore di 850/900 milioni di dollari.
Appena due anni dopo, nell’agosto 2018, Rosoboronexport confermava la vendita ad un cliente estero dei Su-35 e un mese dopo il portale Menadefense riportava nel dettaglio l’acquisizione di 18 Su-35 da parte dell’Aeronautica Militare algerina.
Il portale algerino commentava inoltre che l’ordine non riguardava tuttavia la Forza Aerea algerina quanto il Comando delle Forze di Difesa Aerea del territorio (CFDAT) allo scopo di sostituire gli obsoleti MiG-25 “Foxbat” giunti oramai alla fine della loro vita operativa.
Nel 2022, dopo le note rinunce all’acquisto da parte di Egitto e Indonesia per le temute applicazioni delle sanzioni statunitensi del CAATSA, veniva riportata la chiusura anche dell’affare algerino.
In quel caso però la motivazione risiedeva nel voler concentrare i propri fondi finanziari sulla modernizzazione dei caccia Sukhoi Su-30MKA già forniti a suo tempo dalla Russia; inoltre, fattore non da poco, nel 2019 in occasione del Salone Aerospaziale russo MAKS 2019 i vertici militari algerini davano ad intendere per certa l’acquisizione dei moderni caccia di quinta generazione Sukhoi Su-57 rendendo in un certo senso inutile l’acquisto dei Su-35 (notizia poi che è tornata alla ribalta lo scorso mese rendendo ancor più ovvia tale decisione).
Nel 2023, infine, per completezza d’informazione, alcune agenzie di stampa turche riferivano invece che l’Algeria – nonostante tutto – aveva ripreso i negoziati per l’acquisto di 24 caccia Sukhoi Su-35 dalla Russia. E già allora alcuni ipotizzarono che potesse trattarsi dei velivoli un tempo realizzati per l’Egitto e successivamente da destinare all’Iran (e di cui per inciso Analisi Difesa si occupa da gennaio 2022, con diversi e continui tira e molla tra Mosca e Teheran).
Cliente di lunga data dell’hardware militare sovietico prima e russo poi, l’Algeria ha esponenzialmente incrementato gli acquisti di armi russe nell’ultimo decennio: ricordiamo a titolo d’esempio solo nell’ambito aeronautico gli addestratori avanzati Yakovlev Yak-130, gli elicotteri d’attacco Mil Mi-28NE, gli elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26T2 e persino gli aerei anfibi Beriev Be-200.
Motivo per cui questo possibile contratto, unito a quello già sensazionale dei caccia di quinta generazione Su-57, eleverebbe non soltanto la qualità tecnologica militare a disposizione delle Forze Armate algerine ma ne segnerebbe il dominio assoluto nell’intero continente africano.
Foto UAC Sukhoi e Telegram
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.