La Marina indiana firma un contratto per oltre 200 missili BrahMos

 

La joint venture aerospaziale russo-indiana “BrahMos” firmerà un contratto con il Ministero della Difesa di Nuova Delhi per la consegna di oltre 200 missili BrahMos supersonici a lungo raggio da destinare alla locale Marina. Lo ha riferito all’agenzia TASS una fonte del governo indiano.

«L’accordo è stato approvato. Il contratto sarà firmato all’inizio di marzo» – ha detto la fonte, aggiungendo inoltre che per l’acquisto dei BrahMos sarebbe stato approvato uno stanziamento di 190 miliardi di rupie (circa 2,3 miliardi di dollari).

Argomento ampiamente trattato in passato da Analisi Difesa lo sviluppo del missile da crociera supersonico BrahMos (acronimo dei fiumi delle due nazioni coinvolte nel progetto, Brahmaputra e Moscova) lanciabile da diverse piattaforme (navi, aerei, sottomarini e lanciatori ruotati terrestri) è un progetto della joint venture indo-russa DRDO (Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della Difesa indiana) e NPO Mashinostroyeniya con partecipazioni rispettivamente al 50,5% e 49,5%.

Dotato di propulsione razzo/ramjet a due stadi, il BrahMos, derivato dal russo P800 “Onyx”, può trasportare una testata convenzionale da 300 kg con una gittata massima di 290 chilometri ad una velocità massima di Mach 2.8, rendendolo di fatto uno dei missili da crociera più veloci del mondo.

Nella seconda metà del 2020 era stata anticipato lo sviluppo di una versione anti-AWACS, mentre alla fine del 2022 la stessa joint venture, nelle parole dell’amministratore delegato Atul Dinkar Rane, dopo aver firmato il suo primo contratto di esportazione di 375 milioni di dollari con le Filippine, aveva dichiarato che BrahMos puntava a incassare ordini per un valore di 5 miliardi di dollari entro il 2025.

Foto Brahmos

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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